A San Leone le spiagge della “Città italiana della cultura 2025” sono ancora nel degrado, senza servizi, tra rifiuti e incuria. Nonostante l’avvio dell’estate, il Comune non garantisce pulizia né infrastrutture. E i rinforzi estivi? Dirottati altrove.
San Leone, spiagge sporche anche a fine giugno: il Comune assente, e i rinforzi estivi sono un mistero
Oggi, lunedì 30 giugno, San Leone si è svegliata ancora una volta sotto il segno del degrado. Siamo al culmine del mese che apre ufficialmente la stagione turistica, eppure le spiagge di Agrigento continuano a offrire uno spettacolo indegno per una città che si proclama “Capitale della Cultura”. Cumuli di rifiuti, cestini traboccanti, sacchetti abbandonati accanto alle rocce: un’immagine che dovrebbe far riflettere chi amministra, ma che viene invece puntualmente ignorata.
Le foto scattate oggi documentano senza possibilità di smentita l’incuria cronica. Eppure il contratto per il servizio di pulizia urbana prevede espressamente l’utilizzo di personale aggiuntivo per il periodo estivo, con il preciso scopo di garantire decoro, igiene e servizi proprio a San Leone, principale polo balneare della città.
Ma dove sono finiti questi lavoratori? A chi giova dirottarli in altri quartieri o per altre attività, lasciando il lungomare e le spiagge in stato di abbandono? Si fa sempre più strada tra i cittadini la convinzione che il Comune impieghi le squadre per “fare bella figura” con amici e ambienti amici, a scapito delle reali esigenze del territorio.
E non è solo un problema di rifiuti: nessun bagno pubblico, nessuna doccia funzionante, nessun servizio di base. I turisti — pochi ma coraggiosi — non trovano alcun tipo di accoglienza. E c’è ancora chi ha il coraggio di sostenere che “la colpa non è dell’amministrazione”. Ma allora, viene da chiedersi: di chi è la colpa, se non di chi amministra, non programma, non controlla e non fa rispettare i contratti?
San Leone non può continuare a essere il simbolo delle occasioni perdute. E l’estate 2025, partita nel peggiore dei modi, rischia di diventare l’ennesima stagione del rimpianto.
Report Sicilia tornerà a documentare ogni giorno lo stato di degrado, perché il diritto al mare — pulito, sicuro e accessibile — non è un favore da concedere, ma un dovere da garantire.

