Agrigento, 1 luglio 2025 – In una città dove l’abusivismo edilizio è ancora un problema strutturale, nella notte appena trascorsa è sorto un nuovo traliccio metallico alto circa 24 metri in pieno centro urbano, tra palazzi e binari della stazione ferroviaria, precisamente nell’area di intersezione tra via Empedocle e il Piazzale Marconi.

L’impianto è stato installato tra la mezzanotte e l’una, come confermano residenti e operatori locali, senza che risulti – ad oggi – alcuna autorizzazione rilasciata da enti preposti o comunicazioni ufficiali al Comune di Agrigento.

📍 Area vincolata, nessun nulla osta: “Un abuso sotto gli occhi di tutti”

La zona interessata è sottoposta a vincolo paesaggistico e storico. Ciò nonostante, il traliccio – probabilmente destinato ad uso telecomunicazioni in ambito ferroviario – è stato eretto su una solida pedana in cemento armato, circondata da una blanda recinzione in plastica arancione.

Quel che è ancora più grave è che nessuno al Comune ha richiesto alla Rete Ferroviaria Italiana o ad altri soggetti coinvolti la documentazione necessaria per procedere con la realizzazione dell’opera. Il presunto utilizzo “ferroviario” non esenta da obblighi autorizzativi, soprattutto in aree vincolate o di interesse pubblico.

📸 Le immagini parlano chiaro

Le fotografie esclusive scattate da Report Sicilia documentano la situazione in modo inequivocabile: un’opera imponente, piantata accanto a condomìni abitati, in una zona che dovrebbe essere tutelata e controllata.

🧭 La domanda: “Chi controlla il territorio?”

Alla luce di quanto accaduto, rivolgiamo una domanda diretta alle autorità competenti:

Chi controlla il territorio del Comune di Agrigento, agendo contro abusi e illegalità, se non lo fanno né la Soprintendenza né la Polizia Locale?

È evidente che ci troviamo di fronte a un potenziale abuso edilizio in piena regola, che merita l’immediata attenzione della Prefettura e degli organi giudiziari. In qualsiasi altro Comune sarebbe già scattato il sequestro preventivo del cantiere.

⚖️ La proposta: sequestrare subito, poi verificare

Chiediamo formalmente:

  1. Il sequestro immediato dell’area da parte delle autorità competenti.

  2. La richiesta alla RFI o al soggetto esecutore di esibire tutta la documentazione tecnico-amministrativa necessaria.

  3. L’avvio di un’indagine urgente da parte della Soprintendenza e del Comune di Agrigento.

  4. Un sopralluogo immediato da parte della Polizia Locale e degli Uffici Tecnici comunali.

Chi ha autorizzato o tollerato l’installazione di un impianto simile, alto quanto un palazzo di otto piani, senza alcuna evidenza pubblica o autorizzazione agli atti?

I cittadini hanno diritto alla trasparenza e al rispetto delle regole. Le leggi urbanistiche e paesaggistiche valgono per tutti, anche per le grandi aziende e gli enti statali. Se il Comune di Agrigento non è in grado di garantire questo principio basilare, allora a farlo devono essere le autorità superiori.

La redazione di Report Sicilia inoltrerà il presente articolo e la documentazione fotografica a:

  • S.E. il Prefetto di Agrigento

  • Il Sindaco del Comune di Agrigento

  • Gli Assessori competenti

  • La Soprintendenza Beni Culturali e Ambientali

  • Il Comando della Polizia Locale

Fino a quando i cittadini dovranno assistere inermi a queste “costruzioni lampo”, installate nel cuore della città senza alcun controllo?

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