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Dopo la protesta delle autobotti, i vertici AICA e i sindaci di Agrigento e Favara hanno incontrato i trasportatori. Miccichè annuncia soluzioni e rassicura: “Situazione migliorata”. Ma ora parla da azionista di maggioranza di AICA e ATI, dopo mesi di silenzi e scaricabarile.

Agrigento – 2 luglio 2025
Dopo l’eclatante protesta degli autotrasportatori dell’acqua con venti autobotti e clacson assordanti davanti la sede dell’AICA, qualcosa si è finalmente mosso. I vertici amministrativi della società e i sindaci di Agrigento e Favara hanno incontrato i manifestanti, ascoltando le loro legittime richieste: più bocchettoni, tempi di carico più rapidi, chiarezza nella gestione della crisi idrica.

A seguito dell’incontro, gli autobottisti – per ora – hanno sospeso la protesta e ripreso le consegne. Ma ciò che più colpisce sono le dichiarazioni del sindaco di Agrigento, Francesco Miccichè, che ha detto:

“Stiamo cercando di risolvere la questione dei bocchettoni ampliando il numero dei punti di accesso e poi, domani in un tavolo tecnico con il prefetto di Agrigento, affronteremo altri questioni per arrivare alla soluzione definitiva.”

E, con un’inaspettata sicurezza, ha aggiunto:

“Non c’è crisi, la situazione è migliorata perché c’è un aumento della portata idrica da parte di Siciliacque. I lavori alla rete idrica in città stanno proseguendo e come Ati stiamo monitorando i lavori.”

Parole che sorprendono, non per il contenuto, ma per il soggetto che le pronuncia. Per mesi il sindaco ha scaricato ogni responsabilità su AICA e ATI, descrivendoli come enti autonomi e “non controllabili”. Oggi, all’improvviso, si presenta come il regista delle soluzioni, parlando a nome di AICA e ATI, come se ne fosse il presidente operativo.

Ma lo è, almeno politicamente: Francesco Miccichè è il vero azionista di maggioranza di entrambi gli enti. E questo, a Report Sicilia, lo abbiamo sempre detto. Oggi, finalmente, è lui stesso a confermarlo – seppure indirettamente – assumendosi pubblicamente un ruolo che fino a ieri ha finto di non avere.

Una domanda sorge spontanea: ci voleva il rumore delle trombe degli autobottisti per far emergere questa consapevolezza?

E soprattutto, se “non c’è crisi” come dichiara, perché Agrigento da mesi vive in regime di razionamento? Perché le scuole restano senz’acqua, le famiglie fanno scorte con taniche e gli esercizi commerciali sono allo stremo?

Se la portata idrica è aumentata – come afferma Miccichè – dove finisce tutta quest’acqua?

I cittadini meritano risposte. E meritano anche che i propri rappresentanti smettano di fare da megafono a parole rassicuranti, quando i fatti dicono l’opposto.

Oggi il sindaco si scopre azionista di maggioranza. Bene. Allora da domani si comporti come tale, si assuma tutte le responsabilità, e intervenga con urgenza. Perché il tempo delle scuse è finito. E quello dei clacson – se necessario – tornerà a farsi sentire.

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