Il consigliere comunale Salvatore Posata si discosta dalla linea politica della DC e garantisce il numero legale per l’approvazione di un provvedimento contestato. Il partito prende le distanze e chiede la sua espulsione.
Licata – 2 luglio 2025
La Democrazia Cristiana rompe ufficialmente con il consigliere comunale Salvatore Posata, accusato di essersi “autonomamente e arbitrariamente” discostato dalle posizioni del partito in occasione dell’ultima seduta del Consiglio comunale di Licata. In quella sede, Posata ha mantenuto il numero legale, consentendo così l’approvazione di un provvedimento ritenuto gravemente lesivo per gli interessi dei cittadini, soprattutto per la categoria dei commercianti, della quale egli stesso fa parte in qualità di titolare di un bar.
Il partito, attraverso una nota ufficiale firmata dal vicepresidente provinciale della DC, ha preso pubblicamente e nettamente le distanze dal comportamento del consigliere, definendolo “una scelta non condivisa” e in contrasto con le indicazioni del partito. La DC ha sempre manifestato distanza dall’attuale amministrazione comunale, e la decisione di Posata, che di fatto ha favorito l’operato della maggioranza, viene vista come un tradimento della linea politica e dei valori del partito.
“Poiché la decisione di mantenere il numero legale in aula è gravemente lesiva degli interessi dei cittadini licatesi – si legge nella nota – ritengo doveroso, in qualità di vicepresidente provinciale della DC, chiedere ai vertici del partito di assumere ogni opportuna valutazione in merito all’allontanamento di un consigliere che non rappresenta più la Democrazia Cristiana.”
Il riferimento è al recente voto che ha consentito l’approvazione di un aumento dei costi per servizi e tariffe comunali, una misura che impatta direttamente su commercianti e imprenditori locali, come lo stesso Posata. Una contraddizione che ha alimentato l’indignazione all’interno del partito, già da tempo in posizione di netta opposizione rispetto al modus operandi dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Angelo Balsamo.
Quella che potrebbe sembrare una semplice divergenza interna rischia invece di aprire una frattura politica definitiva, con effetti concreti sui futuri assetti consiliari. Il partito ora valuta l’espulsione formale del consigliere, che con la sua scelta ha contribuito – secondo la DC – a sostenere una gestione della cosa pubblica non coerente con i principi cristiano-democratici.
Il caso Posata conferma ancora una volta le tensioni sotterranee tra gruppi consiliari e partiti storici, evidenziando il clima di frammentazione e instabilità politica che continua a caratterizzare il governo della città di Licata.

