Dura replica del consigliere comunale di Licata Salvatore Posata alle accuse della Democrazia Cristiana: “Non mi presto ai teatrini. Ho votato contro l’aumento TARI, chi è rimasto a casa ora dovrebbe spiegare il perché. La DC a Licata? Solo un contenitore vuoto.”

Licata, 3 luglio 2025 – Report Sicilia

Non si è fatta attendere la replica del consigliere comunale Salvatore Posata alla nota diffusa dai vertici della Democrazia Cristiana, che prendevano le distanze dal suo operato durante l’ultima seduta del Consiglio comunale di Licata, dove si è discusso e votato l’aumento del tributo TARI.

In una lunga dichiarazione, Posata ha respinto le accuse con fermezza:

“Non è mia abitudine alzare polveroni, ma non posso più tacere di fronte a certe stucchevoli polemiche. Io ero in aula e ho fatto il mio dovere di consigliere votando NO all’aumento della TARI. Non ho scelto la via dell’assenza, non faccio il leone il giorno dopo su Facebook.”

Il consigliere ha sottolineato come la sua presenza in aula, nonostante il provvedimento colpisse direttamente anche la sua categoria professionale – essendo la sua famiglia titolare di un bar – sia prova di coerenza e senso di responsabilità:

“Sono stato eletto per rappresentare 385 cittadini. Non vado in consiglio per fare cabaret ma per fare politica, quella vera, che si fa nei palazzi, non da casa davanti a una tastiera.”

Posata ha poi lanciato un messaggio chiaro alla maggioranza e all’opposizione:

“Questa amministrazione è stata legittimamente eletta, se ha i numeri voti pure. Ma l’opposizione non può permettersi di sabotare il consiglio facendo mancare il numero legale. Così si rischia solo di creare debiti fuori bilancio e mandare in crisi il servizio di raccolta rifiuti.”

Il consigliere ha riservato parole dure anche per Antonio Curella, ex assessore e ora consigliere comunale, che lo aveva additato come “responsabile” dell’approvazione dell’aumento:

“Proprio Curella, autore del regolamento sui dehors, dovrebbe avere il pudore di tacere. Doveva essere presente e motivare il suo voto. Invece ha scelto l’assenza e ora fa caciara.”

E infine, il colpo di scena: Posata ufficializza il suo distacco dalla DC, partito in cui militava, ma dal quale – dichiara – si è allontanato da tempo.

“La Democrazia Cristiana a Licata non esiste da tempo. È solo un contenitore vuoto che raccoglie voti grazie alla credibilità dei candidati. Il signor Carità, che si arroga titoli altisonanti, non è riuscito nemmeno a dotare il partito di un direttivo locale in due anni. La politica si fa candidandosi ed essendo eletti, non indossando galloni e scrivendo post su Facebook.”

In un passaggio finale tagliente, Posata lancia l’ultimo affondo:

“Tranquillizzo Carità: non faccio più parte della DC da mesi. Se i suoi referenti non gliel’hanno detto, è perché nel partito conta poco.”

Un intervento che non solo chiarisce la posizione del consigliere, ma suona come un atto di accusa all’interno di un partito in evidente crisi d’identità sul territorio.

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