Il consigliere comunale Fabio Amato denuncia il malfunzionamento dei dissuasori meccanici installati nel centro cittadino: ambulanze e mezzi di soccorso ostacolati nell’accesso. “Licata non è una città sicura se si gioca con la vita delle persone.”
Licata – Doveva essere un intervento per migliorare la vivibilità del centro storico, favorire la mobilità sostenibile e restituire spazi ai cittadini. Ma l’isola pedonale di Licata, recentemente delimitata da dissuasori meccanici a scomparsa, rischia di trasformarsi in un pericolo reale per la sicurezza pubblica.
A sollevare con forza il caso è il consigliere comunale Fabio Amato, che in una nota pubblica parla di “isola di disinteresse”, puntando il dito contro il malfunzionamento dei dispositivi, spesso fuori uso, bloccati o manomessi, impedendo di fatto l’accesso tempestivo a mezzi di soccorso.
“In situazioni d’emergenza – scrive Amato – ogni secondo conta. Ma qui si gioca con la sicurezza dei cittadini. Come possono intervenire ambulanze, vigili del fuoco o forze dell’ordine se non riescono nemmeno ad entrare?”
I dissuasori, installati da una ditta che ha percepito 140.000 euro, non garantirebbero il corretto funzionamento, nonostante le rassicurazioni del vicesindaco, che nei giorni scorsi aveva dichiarato:
“Stamani un tecnico è arrivato a Licata, ha rimesso a posto i sensori sabotati ed ha sostituito le serrature degli armadietti, in modo da impedire altre manomissioni.”
Una promessa che, a quanto pare, non ha retto alla prova dei fatti. Nella serata di ieri si è verificato un nuovo episodio critico, con dissuasori bloccati e traffico di emergenza ostacolato.
Il problema non è solo tecnico, ma politico e organizzativo: perché si è proceduto all’attivazione di un sistema così delicato senza verificarne l’effettiva affidabilità? Chi monitora il funzionamento quotidiano? E, soprattutto, chi si assumerà la responsabilità qualora si verificasse un incidente grave?
Amato rilancia la questione al centro del dibattito pubblico:
“Una città vivibile è prima di tutto una città sicura. Oggi Licata, così com’è, non lo è. Non bastano le buone intenzioni, servono buon senso, attenzione e manutenzione quotidiana.”
La vicenda, che ha suscitato anche reazioni tra residenti e commercianti del centro storico, riapre il tema della gestione delle opere pubbliche, della manutenzione post-collaudo e del reale coinvolgimento della cittadinanza nelle scelte urbanistiche.
Report Sicilia continuerà a seguire la vicenda, chiedendo chiarezza, trasparenza e responsabilità.

