Confcommercio Agrigento e la delegazione di Licata denunciano aumenti “insostenibili” della tassa sui rifiuti per il 2025: rincari oltre il 100% per pubblici esercizi e negozi. “Così si uccide il tessuto commerciale della città. Chiediamo la revoca del PEF o sarà ricorso al TAR.”
Licata – È scontro aperto tra le imprese licatesi e l’amministrazione comunale dopo l’approvazione del Piano Economico Finanziario (PEF) 2025 relativo alla gestione del servizio rifiuti. Il provvedimento ha comportato un aumento esponenziale della TARI, con rincari superiori al 100% rispetto al 2024 per molte categorie produttive.
A lanciare l’allarme è Confcommercio Agrigento, per voce del Presidente provinciale Giuseppe Caruana e del Presidente della delegazione comunale di Licata, Francesco Gallì, che in una nota durissima parlano di una misura “iniqua e devastante”.
“Una scelta – scrivono – che rischia di compromettere la sopravvivenza di oltre 250 attività commerciali, colpendo al cuore il tessuto economico e sociale della città.”
I più penalizzati risultano bar, ristoranti, negozi al dettaglio e pubblici esercizi, già provati dalla crisi economica e dalla crescente pressione fiscale. L’aumento della tariffa, secondo Confcommercio, è stato approvato con leggerezza e senza una seria analisi d’impatto, scaricando su chi lavora il costo dell’inefficienza amministrativa.
“Le imprese non sono numeri su un bilancio – si legge nel comunicato – ma famiglie, lavoratori, giovani. Sono presìdi di legalità, decoro e sicurezza nei nostri centri urbani.”
Di fronte a quella che viene definita una “tassa punitiva”, Confcommercio chiede l’immediata revoca in autotutela del provvedimento da parte del Consiglio Comunale e annuncia, in caso contrario, la possibilità di un ricorso al TAR, con inevitabili costi e tensioni.
L’associazione evidenzia inoltre la discrepanza con altri comuni siciliani, dove per le stesse categorie merceologiche le tariffe risultano molto più contenute. E pone una domanda diretta all’amministrazione: “Perché a Licata no?”
Tra le proposte avanzate da Confcommercio:
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Rateizzazioni straordinarie per le imprese più colpite
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Sgravi mirati e misure di sostegno concrete
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Una revisione strutturale del sistema di raccolta
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Incentivi a chi differenzia e penalità reali per chi inquina
“Non si può pensare di garantire un bilancio riequilibrato usando i commercianti come un bancomat. Serve trasparenza sui costi, una strategia chiara sui rifiuti e un immediato cambio di passo.”
Infine, l’associazione ribadisce il proprio impegno “incrollabile” a tutela degli operatori economici, annunciando battaglia contro ogni tentativo di scaricare il peso del dissesto sulla parte produttiva della città.
“Il commercio non può più essere il bersaglio facile delle manovre contabili. Serve rispetto, serve lungimiranza. E serve, soprattutto, ascolto.”

