Il Consorzio Della ha ottenuto un anticipo del 30% sui lavori della rete idrica di Agrigento con una garanzia ritenuta invalida. La polizza è stata emessa da un soggetto non autorizzato. Nessuna reazione da AICA, sindaci o Regione.
Agrigento – 5 luglio 2025
Un anticipo da centinaia di migliaia di euro erogato senza una garanzia valida. È questa la gravissima anomalia che riguarda i lavori di ammodernamento della rete idrica di Agrigento, aggiudicati al Consorzio Stabile Della, e finiti nuovamente al centro dell’attenzione dopo che una segnalazione documentata, ricevuta in redazione, ha sollevato dubbi concreti di danno erariale e mancato rispetto della normativa sugli appalti pubblici.
I fatti sono nero su bianco: con DDG n. 2081 del 10 dicembre 2024 – emanato dal Dipartimento Acqua e Rifiuti della Regione Siciliana – viene riportata l’emissione di una polizza fideiussoria (n. 100-0428-2023) da parte di ARCA Mutua – Società di Mutuo Soccorso, a copertura dell’anticipo contrattuale del 30% previsto per l’appalto. Ma c’è un problema gigantesco: ARCA Mutua non è autorizzata a rilasciare fideiussioni valide per appalti pubblici.
Lo dice chiaramente la legge.
In particolare, l’art. 125 del D.Lgs. 36/2023 specifica che le garanzie devono essere emesse da:
-
banche autorizzate,
-
compagnie assicurative iscritte e vigilate da IVASS,
-
o intermediari finanziari iscritti all’albo ex art. 106 del Testo Unico Bancario.
E ARCA Mutua non risulta presente in alcuno di questi elenchi ufficiali. Basta una semplice consultazione del sito della Banca d’Italia per verificarlo: 👉 Elenco intermediari vigilati.
Il risultato è devastante:
lo Stato – o meglio, il soggetto attuatore dell’intervento cioè AICA – ha versato in anticipo soldi pubblici per un appalto multimilionario, senza alcuna reale copertura, rendendo di fatto non recuperabili le somme in caso di inadempienza.
Chi ha autorizzato questa polizza?
Chi ha ritenuto “valida” una garanzia emessa da un soggetto non abilitato?
Chi doveva vigilare e non l’ha fatto?
Sono interrogativi che restano sospesi nel silenzio assordante di AICA, dei sindaci del territorio, della Regione Siciliana e di tutti gli enti coinvolti.
Intanto, mentre c’è chi incassa milioni con una fideiussione che non vale nulla sul piano legale, si continua a parlare di “pubblica utilità”, come se ciò giustificasse ogni deroga, ogni zona grigia, ogni mancanza di trasparenza. Ma non può esserci legalità a fasi alterne. La legge è legge per tutti. O dovrebbe esserlo.
La questione non è solo formale.
Se il Consorzio Della non dovesse completare i lavori o dovesse fallire, non esisterebbe alcuno strumento giuridico per rivalersi sulle somme anticipate. E a pagare sarebbe, come sempre, la collettività.
E mentre nessuno parla, nessuno denuncia e nessuno verifica, Agrigento diventa ancora una volta il laboratorio nazionale del paradosso: una città in cui i cantieri pubblici possono partire con garanzie nulle, dove nessuno controlla e dove le leggi sembrano diventare facoltative.
“Guai a toccare i fili dell’alta tensione”, “Ad Agrigento si può tutto: anche prendersi 10 milioni di euro senza una garanzia valida, e nessuno ti dice nulla. Anzi, ti ringraziano pure, perché stai facendo un lavoro di pubblica utilità.”
Noi no.
Noi non ringraziamo, se a farne le spese sono la legge, la trasparenza e il bene pubblico.
Noi continueremo a indagare.

