La vicenda del dissalatore in corso di costruzione a Porto Empedocle, con una raffica di polemiche e prese di posizione assortite, approda sul tavolo del prefetto Salvatore Caccamo. Dopo la richiesta di convocazione di un tavolo tecnico avanzata dalla deputato nazionale Ida Carmina, il rappresentante del Governo ha deciso di “apparecchiare” questo tavolo tecnico per domani. Commensali saranno i rappresentanti di tutti gli enti interessati alla realizzazione di questo importante strumento di lotta alla sete, ma che sta facendo infuriare l’opinione pubblica soprattutto empedoclina, per la localizzazione scelta dove ubicarlo. Ovvero tra la Capitaneria di Porto Empedocle e la centrale Enel, con tanto di scavo sulla spiaggia frequentata da sempre da tanti bagnanti, per fare passare il grande tubo necessario allo scarico in mare della salamoia che verrà prodotta dall’impianto. Sono soprattutto questi lavori molto invasivi sull’arenile a suscitare parecchio sgomento anche alla luce del comportamento poco edificante di coloro i quali stanno eseguendo i lavori, decisamente “scostanti” nei confronti di coloro i quali si presentano sul posto con telecamere e telefonini cellulari per immortalare le attività e divulgarle su social o mezzi d’informazione. Un atteggiamento che lascia molto perplessi e che fa pensare.

Lavori in corso, ma nessuno vuole essere filmato …

Basti ricordare a come siano stati trattati alcuni esponenti del movimento “Mare Nostrum” quando giorni fa si presentarono sul posto per filmare alcune fasi del cantiere. Di cosa hanno paura costoro? Il dato concreto è che siamo quasi a metà luglio e l’impianto empedoclino è ben lungi dall’esser completato, mentre le polemiche dilagano. Il vertice convocato dal prefetto Caccamo assume un grande valore perchè l’attenzione del massimo esponente dello Stato in provincia di Agrigento certifica come lo stesso abbia interesse a capire cosa stia accadendo, quali siano i dubbi della popolazione, delle associazioni, di tutti coloro i quali – da sempre – chiedono che questo impianto fosse realizzato dove giacciono i vecchi dissalatori. Ovvero nella vecchia area Asi, dove oggi sorge il “villaggio” per i migranti, all’ingresso di Porto Empedocle. Vedremo a questo punto se la riunione convocata dal prefetto sarà prodromica alla presa di posizione verso scenari clamorosi, non ultimo un improbabile stop ai lavori. In ballo ci sono milioni di euro e la carriera politica di molti personaggi, in primis il presidente della Regione Renato Schifani che sulla faccenda dei dissalatori ci ha messo la faccia. 

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