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Mentre il Maestro Riccardo Muti dirige la sua orchestra nella Valle dei Templi, il sindaco prova a intestarsi i meriti. Ma l’evento è finanziato dalla Regione e organizzato dal Parco Archeologico. La Fondazione 2025 da lui voluta è un carrozzone senza risultati, e Agrigento resta senz’acqua, sporca, umiliata e senza bagni pubblici.

Si sta svolgendo proprio in queste ore, nella maestosa Valle dei Templi, il concerto diretto dal Maestro Riccardo Muti con l’Orchestra Giovanile “Luigi Cherubini”. Un evento di risonanza internazionale che avrebbe potuto rappresentare l’apice di un progetto culturale serio, se non fosse stato invece usato come schermo da chi ha affossato Agrigento Capitale della Cultura 2025.

Il sindaco Francesco Miccichè, come da copione, è corso ai microfoni per intestarsi i meriti. Eppure l’iniziativa è organizzata dal Parco Archeologico e finanziata dalla Regione Siciliana con 650.000 euro. Il Comune non ha mosso un dito, né tantomeno la Fondazione Agrigento 2025, creata dallo stesso Miccichè e oggi ferma, inefficiente, fallimentare.


Un sindaco smemorato… o troppo furbo

Miccichè chiede ai cittadini di “sostenere” e non “ostacolare” il cartellone culturale. Ma forse dimentica – o finge di dimenticare – che è stato lui stesso, nell’aprile 2024, a minacciare di rinunciare al titolo di Capitale della Cultura se non fosse arrivata l’acqua nelle case degli agrigentini.

Acqua che ancora oggi non arriva. Ma ora c’è di più: il Procuratore della Repubblica di Agrigento ha dichiarato pubblicamente che esistono prove che l’acqua, durante l’estate 2024, veniva fatta mancare appositamente dalle case degli agrigentini, per creare l’emergenza e giustificare l’arrivo di milioni di euro di finanziamenti regionali. Un vero e proprio sabotaggio contro la popolazione, orchestrato da Di Mauro e la sua cerchia politica, di cui Miccichè è parte integrante.

Intanto le bollette aumentano, le famiglie ricorrono alle autobotti, e molti cittadini – come emerso da testimonianze mediche – hanno dovuto ricorrere a cure per depressione causata dal disagio cronico della mancanza d’acqua.


La narrazione pietosa che ha umiliato Agrigento

Nel gennaio 2025, durante la cerimonia a Pesaro, Miccichè dichiarava al Paese intero che Agrigento “era sporca, senza marciapiedi e senz’acqua” e che si era candidata a Capitale della Cultura “perché aveva bisogno di aiuto”.

Dichiarazioni umilianti che hanno ridicolizzato l’intera comunità agrigentina. Ma Miccichè continua a fare lo gnorri, mentre cerca consensi sui successi organizzati da altri, come il concerto odierno di Muti.


I veri responsabili del fallimento

Il sindaco invece dovrebbe guardarsi attorno:

  • Il suo capo di gabinetto, arrestato per tangenti;

  • I consulenti comunali, finiti in inchieste per mafia;

  • Il deputato di riferimento, intercettato mentre insultava gli agrigentini e diceva che Agrigento è “una città che non serve a niente”;

  • Il sistema politico che, come rivelano le intercettazioni, ha creato l’emergenza idrica a tavolino.

E mentre la città resta senza bagni pubblici, senza marciapiedi agibili, senza fontane, senza un vero piano turistico, si bruciano milioni di euro in eventi affidati con modalità discutibili e scarsa trasparenza.


La Fondazione che doveva cambiare tutto… e non ha fatto nulla

La Fondazione Agrigento 2025, voluta da Miccichè come cabina di regia per la Capitale della Cultura, non ha mai organizzato un evento degno di nota. Nel frattempo assorbe oltre 500.000 euro l’anno in stipendi per personale di cui non si conosce ruolo né risultati.

I soldi comunali previsti per finanziarla? Bruciati per la Sagra del Mandorlo in Fiore. E ora nessuno sa come si riuscirà a far sopravvivere un ente già naufragato.


Il concerto si fa. Ma non grazie a Miccichè

Il Maestro Muti offre ad Agrigento una serata di altissimo profilo. Ma i cittadini devono sapere la verità: non è un successo dell’amministrazione comunale, né della Fondazione. È merito della Regione e del Parco Archeologico, che hanno avuto il coraggio e le competenze per portare avanti un progetto serio.

Il sindaco, nel frattempo, si limita a salire sul palco del merito altrui, nascondendo una città in ginocchio sotto una colata di parole vuote e bugie.

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