La strada comunale che collega Agrigento a Raffadali, via Contrada Milione, è in condizioni disastrose. Ristretta da fango, erbacce e rifiuti, è diventata pericolosa e invivibile. Due discariche a cielo aperto, incendi e degrado minacciano la sicurezza stradale e la salute pubblica.

Agrigento – Una delle arterie alternative più utilizzate da chi vive nei paesi dell’entroterra – Raffadali, Santa Elisabetta, Sant’Angelo Muxaro – è oggi completamente abbandonata e pericolosa. Parliamo della strada comunale di Contrada Milione, che da Agrigento sale verso Raffadali, attraversando campagne e frazioni, e che in teoria dovrebbe rappresentare una comoda scorciatoia alla trafficata Statale.

Ma oggi quella scorciatoia è diventata una trappola per chiunque la percorra. La manutenzione è assente da anni, e il manto stradale si è ristretto di oltre due metri, invaso da erbacce, fango, detriti e rifiuti. Le cunette di scolo sono totalmente ostruite da pietre, terra e vegetazione spontanea, in alcuni tratti crescono addirittura alberi ai margini della carreggiata.

Durante le piogge alluvionali di appena venti giorni fa, l’acqua non ha trovato sbocchi, finendo per invadere la carreggiata con colate di fango, rendendo quasi impraticabile anche la parallela strada comunale dell’ex cementificio, che collega alla frazione di Giardina Gallotti.

🔴 Ma la situazione più grave riguarda la presenza di due discariche abusive di grandi dimensioni, visibili lungo il tracciato: rifiuti domestici, materassi, mobili, materiale edile, carcasse di elettrodomestici. Spesso queste discariche vengono incendiate, con il rischio che i fumi tossici raggiungano le abitazioni e i terreni agricoli della zona.

Chi lavora e coltiva in quest’area è esasperato: la salute pubblica è a rischio, le strade sono insicure, i muri di contenimento sono scomparsi alla vista, inghiottiti da terra e sterpaglie. Le foto scattate in questi giorni documentano un paesaggio da post-abbandono, dove l’incuria istituzionale regna sovrana.

“Non si riesce più a passare. Ci vogliono mezzi agricoli per attraversare certe curve. Questa è una strada comunale, non una mulattiera. E ci passano anche scuolabus e lavoratori.”

Il paradosso è che questa strada è considerata da molti una via strategica: riduce i tempi di percorrenza verso Agrigento di almeno 15 minuti, decongestionando il traffico sulla statale e facilitando l’accesso da e verso i centri interni.

Le richieste dei residenti e dei lavoratori agricoli:

  • Intervento immediato di pulizia e rimozione dei rifiuti;

  • Bonifica delle discariche e monitoraggio per evitare nuovi sversamenti;

  • Disostruzione delle cunette e rifacimento della sede stradale;

  • Programmazione di una manutenzione ordinaria costante;

  • Installazione di telecamere o sistemi di sorveglianza per prevenire nuovi incendi e abbandoni.

Non è solo una questione di decoro: è una questione di sicurezza e salute pubblica. Ed è inaccettabile che nel 2025, alle porte della Capitale della Cultura, si debba ancora denunciare la non esistenza delle istituzioni su una strada comunale strategica.

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