Non era facile creare confusione, polemiche, sospetti, minacce di denunce per chi videoregistra i lavoratori nel cantiere per il dissalatore di Porto Empedocle. Un’opera che doveva essere realizzata in scioltezza, al netto delle difficoltà tecniche normali, si sta rivelando un fiasco. Si è addirittura “costretto” il prefetto di Agrigento a convocare una sorta di “tavola rotonda” per capire cosa stia succedendo intorno alla realizzazione di un’opera pubblica attesa da almeno 20 anni, ma che da queste parti non si riesce a erigere senza veleno. Il veleno c’è, perchè non è da molti condivisa la scelta della location dove piazzare l’impianto ritenuto “provvisorio” e destinato a essere smontato non si sa quando a Trapani. Di certo c’è che la Regione e il Commissario straordinario per l’emergenza idrica Nicola … Dell’Acqua hanno fretta di completare l’opera prima possibile, per evitare una figura poco profumata in caso di fallimento del progetto di attivazione di tre dissalatori in Sicilia.

Il vertice in Prefettura per fare il punto della situazione

Detto questo, la cronaca di oggi racconta del vertice convocato dal prefetto Salvatore Caccamo dopo il “trambusto” creato dal movimento Mare Nostrum e dalla deputata nazionale Ida Carmina. L’ex sindaca empedoclina ha snocciolato un comunicato urbi et orbi – in prefettura non hanno avuto tempo e forse voglia di diramare un comunicato nonostante nostra telefonata con specifica richiesta di una posizione prefettizia – dal quale “emergono” tre aspetti fondamentali: anche l’impianto empedoclino difficilmente sarà pronto entro un mese, quindi addio estate con più acqua; il dissalatore fisso dovrebbe essere realizzato nei prossimi mesi dove sorge il cimitero di quelli vecchi, nella ex area Asi; il cantiere per la realizzazione di questo impianto accanto la centrale Enel sarà smantellato entro questa settimana, al termine dei lavori, restituendo la spiaggia interamente alla pubblica fruizione. Dice Carmina: “Permangono forti perplessità. L’opera non scongiurerà l’emergenza idrica dell’estate 2025, contrariamente a quanto assicurato dal Presidente Schifani”. All’incontro erano presenti il Commissario per l’emergenza idrica nazionale Dell’Acqua, Siciliacque, l’Autorità di Sistema Portuale, la Capitaneria e l’Assessore di Porto Empedocle. «Ho insistito – prosegue Carmina – affinché lo scarico venga realizzato per intero e non a pochi metri dalla costa, come previsto nella cosiddetta “prima fase”. Secondo Siciliacque, è tecnicamente possibile procedere subito con la condotta da 800 metri, evitando così di suddividere i lavori in due fasi fino a dicembre. La presenza del braccio di ponente del porto, infatti, rischia di far rifluire la salamoia su tutta la costa, compromettendo la qualità delle acque».

Più che un tubo.. un tubicino per la salamoia

Peccato però che il tubo per sparare la salamoia in mare sarà un “tubicino” di circa 100 metri, tutto da valutare. La parola d’ordine è fare in fretta.  Dall’incontro è emerso un dato certo: il dissalatore mobile di Porto Empedocle non sarà operativo entro l’estate in corso, contrariamente a quanto dichiarato frettolosamente dal Governo regionale. Non garantirà quindi i 96 litri al secondo promessi, né contribuirà a risolvere l’emergenza idrica per il territorio agrigentino in questo periodo. Scrive Carmina: “Sul revamping del dissalatore fisso nell’area ASI, previsto nella seconda fase, è stato assicurato che il progetto prosegue: le risorse finanziarie sono disponibili e le procedure dovrebbero concludersi entro fine anno, con l’acquisizione dei pareri e dei nulla osta tramite conferenza dei servizi, per poi dare inizio ai lavori. Tuttavia, su questa vicenda incombe ancora l’ombra del rigassificatore, che sembra aver avuto un ruolo non secondario nella scelta attuale di utilizzare la spiaggetta per il dissalatore mobile, in quanto vi sarebbe incompatibilità del rigassificatore con i dissalatori nella zona ASI”. Quindi? Quindi la montagna sta partorendo un topolino piccolo piccolo, sostanzialmente inutile e inutilizzabile, utile solo alla campagna elettorale di chi – nei prossimi mesi – potrà forse vantarsi di avere riattivato la dissalazione in Sicilia. Tutto, ovviamente, irrorato da fiumi di milioni di euro pubblici che tutti auspicano vengano spesi correttamente. Nota a margine: si registra il particolare “fastidio” delle maestranze impegnate nel cantiere alla vista di chiunque si avvicini con telecamere o videofonini per filmare quello che accade sulla spiaggia, teatro dei lavori. Anche la stessa Carmina è stata “invitata” con una certa rudezza a non rompere le scatole agli operai, nel nome della fantomatica privacy. Cosa hanno da temere costoro? Stanno lavorando, non stanno certamente rubando. Lecito chiedersi perchè questo atteggiamento così ostile verso chi pretende almeno la libertà di dire la propria, immortalando un passaggio comunque storico per Porto Empedocle. 

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