Il TAR Palermo ordina all’ASP di Palermo di concludere il procedimento per le prestazioni extra budget del 2020 erogate dai laboratori accreditati. In caso di inadempienza, nominato un Commissario ad acta.
Palermo – L’ASP di Palermo finisce nel mirino del TAR per l’inerzia amministrativa nella liquidazione delle prestazioni extra budget erogate nel 2020 da alcuni laboratori di analisi accreditati e convenzionati. Con una sentenza del 9 luglio 2025, il Tribunale Amministrativo Regionale ha accolto il ricorso presentato dagli Avvocati Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia, difensori delle strutture sanitarie, condannando l’Azienda Sanitaria a definire il procedimento entro 90 giorni.
Il contenzioso: prestazioni oltre il tetto di spesa
I laboratori avevano chiesto all’ASP di Palermo di procedere alla ricognizione delle economie di spesa e all’assegnazione delle risorse residue dell’aggregato provinciale, come previsto da un apposito decreto dell’Assessorato Regionale alla Salute. Il decreto stabiliva infatti che le prestazioni rese in eccedenza rispetto al budget potessero essere coperte con fondi residui.
Tuttavia, l’ASP è rimasta silente e non ha dato alcun riscontro formale, costringendo i titolari delle strutture a ricorrere al TAR.
La decisione del TAR Palermo
I giudici amministrativi hanno stabilito che l’ASP ha agito illegittimamente, ignorando il proprio obbligo di accertare e quantificare le economie disponibili e di attivarsi per eventuali accordi integrativi con i laboratori interessati.
Di conseguenza, il TAR ha:
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ordinato all’ASP di concludere il procedimento entro 90 giorni;
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nominato, in caso di inadempienza, un Commissario ad acta nella persona del Dirigente Generale del Dipartimento per la pianificazione strategica dell’Assessorato regionale alla Salute;
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condannato l’ASP al pagamento delle spese legali in favore dei ricorrenti, per un importo pari a 1.500 euro.
Le implicazioni
La sentenza rappresenta un precedente rilevante per tutte le strutture accreditate che hanno operato oltre il budget assegnato, e segna un punto fermo contro la prassi dilatoria di alcune amministrazioni sanitarie.
L’ASP di Palermo sarà ora tenuta a concludere l’iter e a valutare l’assegnazione delle somme dovute per le prestazioni rese nell’annualità 2020, pena l’intervento diretto dell’amministrazione regionale.
Report Sicilia continuerà a monitorare gli sviluppi della vicenda, a tutela del diritto alla trasparenza e al giusto riconoscimento dei servizi sanitari resi ai cittadini.

