Un incendio divampato a pochi metri dal sito di sparo dei fuochi di San Calogero ha creato momenti di panico tra i residenti. Crescono le perplessità sulla sicurezza e sull’idoneità di Villa Bonfiglio come luogo per i giochi pirotecnici.
AGRIGENTO – Momenti di forte tensione e paura nella serata di domenica 6 luglio ad Agrigento, durante l’esecuzione dei fuochi d’artificio per la festa di San Calogero. A pochi minuti dall’avvio dei giochi pirotecnici, un incendio è divampato in via Giovanni XXIII, proprio a ridosso della zona di sparo individuata in Villa Bonfiglio.
L’area interessata, come documentato dalla foto scattata da Report Sicilia, è adiacente a una delle principali vie residenziali della città. Le fiamme si sono propagate rapidamente tra alberi e sterpaglie, creando un fronte di fuoco che ha allarmato cittadini e forze dell’ordine. Nonostante l’intervento tempestivo, l’episodio ha causato trambusto tra i residenti e timori legati all’incolumità pubblica.
Secondo quanto emerso, nessuna comunicazione ufficiale è stata diffusa dal Comune o dagli organizzatori subito dopo l’accaduto. La preoccupazione maggiore, da parte dei cittadini, riguarda la scelta della location, che sin da subito era apparsa discutibile per ragioni di sicurezza: troppo vicina a vegetazione secca, abitazioni e aree residenziali densamente popolate.
Ricordiamo che con l’Ordinanza Dirigenziale n. 189 del 4 luglio 2025 Ordinanza+Dirigenziale+2025-189, firmata dal comandante della Polizia Locale Vincenzo Lattuca, era stato imposto il divieto assoluto di affacciarsi ai balconi per i residenti antistanti Villa Bonfiglio, proprio per il rischio derivante dall’esecuzione ravvicinata dei fuochi.
Evidentemente – come dimostra l’incendio scoppiato – i timori erano fondati, e la gestione della sicurezza andava valutata con ben maggiore attenzione.
Alla luce di quanto accaduto, Report Sicilia invita le autorità competenti – Prefettura, Comune e Commissione tecnica per le materie esplodenti – a rivalutare con urgenza la scelta della Villa Bonfiglio come sito per l’esecuzione dei fuochi d’artificio previsti per la seconda domenica della festa, il 13 luglio.
Non è accettabile che in una città già provata da carenze strutturali e abbandono del verde pubblico, si debba anche temere per la propria sicurezza durante una festa religiosa.


