Il Comune di Agrigento ha disposto lo sgombero dell’immobile di piazzale Ugo La Malfa, occupato senza titolo dall’Associazione Bocciofila “Città dei Templi”. Dopo anni di inattività e l’abbandono dell’area, Giuseppe Di Rosa ottiene il risultato chiesto in campagna elettorale: il bene torna nella disponibilità comunale.

Dopo anni di silenzi, degrado e abbandono, il Comune di Agrigento ha finalmente ripreso possesso dell’immobile comunale situato in piazzale Ugo La Malfa, adibito a bocciodromo e finora occupato dall’Associazione Sportiva Dilettantistica “Bocciofila Città dei Templi”.

Il provvedimento di sgombero, firmato dal Dirigente del Settore VI – Patrimonio e notificato il 23 marzo 2023, è stato eseguito in questi giorni. L’ordinanza si basa sull’art. 823 del Codice Civile, che regola i beni demaniali, stabilendo che tali beni sono inalienabili e non possono essere oggetto di uso privato senza titolo legittimo.

Nella nota dirigenziale si legge che l’occupazione da parte dell’Associazione è da ritenersi “senza titolo”, impedendo così ogni atto di tutela e valorizzazione del bene pubblico. Secondo quanto accertato dagli uffici, la struttura non risultava nemmeno regolarmente accatastata, e l’attività della bocciofila era ormai pressoché inesistente, con solo una manciata di iscritti e nessuna reale attività sportiva documentata.

Sulla vicenda era da tempo intervenuto Giuseppe Di Rosa, che in più occasioni — sia da attivista civico sia in campagna elettorale — aveva denunciato l’abbandono e l’uso improprio dell’immobile, chiedendo con forza che il bene tornasse al Comune per essere valorizzato e reso utile alla collettività. “Un bene pubblico non può rimanere ostaggio di chi non ne fa più uso — aveva detto — soprattutto se intorno a quella struttura si accumulano degrado, sterpaglie e rifiuti”.

Ed è proprio questo lo scenario che si presenta oggi a chi si avvicina all’immobile: erbacce, sporcizia e cartelli comunali che ne vietano l’accesso per motivi di sicurezza strutturale. Come si legge nei manifesti affissi agli ingressi, il bene è stato sottoposto a interdizione all’uso per problemi edilizi e statici, un ulteriore motivo per procedere allo sgombero.

La vicenda rappresenta l’ennesimo esempio di gestione negligente del patrimonio comunale, che per anni ha visto immobili restare in mano a soggetti privi di titoli, mentre la città necessitava disperatamente di spazi pubblici per attività sportive, sociali e culturali.

Adesso il Comune ha l’opportunità di intervenire seriamente per recuperare l’area, mettere in sicurezza l’immobile e restituirlo alla cittadinanza. Ma resta l’interrogativo: quanti altri beni pubblici si trovano nella stessa condizione, dimenticati o occupati senza titolo, mentre Agrigento arranca nel fornire servizi essenziali?

Con questa operazione, il Comune dimostra che quando vuole, può. Ma è anche vero che, senza la pressione pubblica di cittadini e attivisti come Giuseppe Di Rosa, molte porte resterebbero chiuse. E non solo quelle arrugginite del bocciodromo.

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