Dopo le nostre inchieste, la Soprintendenza di Agrigento ha avviato il procedimento di autotutela per revocare il permesso rilasciato sull’area vincolata di San Leone. Entro 10 giorni i destinatari potranno presentare controdeduzioni, poi si procederà alla revoca formale.
Il tempo, ancora una volta, ci dà ragione. Dopo le nostre inchieste pubblicate su Report Sicilia, la Soprintendenza dei Beni Culturali di Agrigento ha notificato un preavviso di revoca in autotutela riguardante l’autorizzazione concessa per l’area vincolata di San Leone, dove erano stati avviati interventi per parcheggi, campi bocce e altre strutture.
Una decisione pesante, che arriva a seguito della nostra denuncia giornalistica, corredata da documentazione e rilanciata pubblicamente con due articoli che hanno sollevato non poche perplessità sulla legittimità degli atti amministrativi:
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👉 Parcheggio aperto a San Leone su area vincolata: è legittimo o è un abuso?
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👉 Soprintendenze da abolire? Il caso del parcheggio a San Leone riaccende il dibattito
Con il documento ufficiale di preavviso di revoca, la Soprintendenza riconosce che l’atto rilasciato potrebbe essere viziato e che le nostre osservazioni hanno fondamento. Ai destinatari del nulla osta vengono ora concessi 10 giorni per presentare eventuali controdeduzioni. Trascorso tale termine, si procederà con la revoca formale dell’autorizzazione, come prevede la procedura di autotutela amministrativa.
La vicenda, a questo punto, non è più solo giornalismo d’inchiesta, ma un caso amministrativo a tutti gli effetti. Ed è giusto ricordare che tutto parte da qui, da Report Sicilia, che ha avuto il merito e il coraggio di pubblicare atti, fotografie e riferimenti normativi che nessun altro aveva avuto l’attenzione o la volontà di approfondire.
Questa pronta reazione della Soprintendenza arriva anche dopo l’invio del nostro articolo alle autorità competenti, come forma di sollecitazione e stimolo alla verifica e alla trasparenza.
Ora, in attesa della revoca formale, ci chiediamo:
Chi ha firmato quelle autorizzazioni? Con quali presupposti? E con quali verifiche?
Domande a cui prima o poi dovrà essere data una risposta.
Per il momento, registriamo un fatto positivo: quando l’informazione è libera, indipendente e documentata, può ancora produrre risultati concreti.
E questo, in un territorio come il nostro, vale più di ogni fuoco d’artificio.

