Bufera politica a Raffadali: Forza Italia accusa il sindaco Cuffaro di aver creato un debito sulla TARI da 600 mila euro. Il primo cittadino replica con durezza: “Ignorano le basi della contabilità pubblica”. Tutta la polemica.
A Raffadali si riaccende lo scontro politico tra la maggioranza che sostiene il sindaco Silvio Cuffaro e il gruppo consiliare di Forza Italia, composto dal presidente del Consiglio comunale Avv. Santino Cuffaro Farruggia, e dai consiglieri Maricetta Casalicchio e Salvatore Gacioppo.
Al centro della polemica: una somma di 600 mila euro che il Comune dovrebbe versare alla ex Provincia per la gestione rifiuti, riferita alla percentuale della TARI destinata all’ente intermedio e – secondo i consiglieri forzisti – mai realmente accantonata.
L’attacco di Forza Italia: “Debito grave, frutto di negligenza”
In una nota dai toni duri, Forza Italia accusa il sindaco di aver mentito ai cittadini e di aver creato un debito fuori controllo, destinato a pesare sulle future amministrazioni. Il testo recita:
“Appare davvero molto strano che un Sindaco di lunga esperienza come il Sindaco Cuffaro abbia ancora così poca stima dell’intelligenza dei cittadini raffadalesi. […] Un debito è semplicemente un debito. Basta solo pensare che comunque la somma di seicentomila euro chiesta dalla provincia graverà sulla prossima amministrazione a causa di una sua negligenza.”
Il gruppo di opposizione sostiene che non esiste alcun conto vincolato dove siano accantonate le somme dovute e avverte che la Provincia ha già avviato le procedure per un decreto ingiuntivo, che potrebbe portare a un’esecuzione forzata.
“I bilanci li firmano i dirigenti e i revisori contabili, noi poveri e umili consiglieri comunali siamo costretti a votarli – scrivono i consiglieri – altrimenti, come già ora sta facendo, ci fa mandare i commissari ad acta per approvarli d’imperio e sciogliere il consiglio.”
Concludono con una stoccata al primo cittadino:
“Esistono tre tipi di bugie: la bugia fine a sé stessa, la bugia a fin di bene e la bugia del bugiardo cronico. Scelga lei a quale categoria pensa di appartenere.”
La replica del sindaco Cuffaro: “Ignoranza contabile o malafede”
La risposta del sindaco non si è fatta attendere. In un lungo comunicato stampa ufficiale, Cuffaro liquida le accuse come strumentalizzazioni elettorali e gravi fraintendimenti della contabilità pubblica, accusando i consiglieri di non sapere distinguere tra un debito fuori bilancio e un impegno correttamente stanziato.
Riportiamo di seguito integralmente la replica del primo cittadino:
COMUNICATO STAMPA
“QUANDO LA FACCIA TOSTA SUPERA L’IMMAGINAZIONE”
Il Comune replica punto per punto alle affermazioni dei consiglieri di Forza Italia
Raffadali, 12 luglio 2025 –
Sorprende, ma fino a un certo punto, che nel 2025 vi sia ancora chi confonde un debito fuori bilancio con una somma regolarmente stanziata, impegnata e iscritta negli atti contabili dell’Ente. La contabilità pubblica non è magia, ma qualcuno, pur ricoprendo incarichi istituzionali di rilievo e dichiarandosi “futura classe dirigente”, sembra continuare a ignorarne i principi più elementari.
E allora, chi fa notare l’errore diventa un “incantatore di serpenti”, perché si sa, studiare le norme è ormai roba da illusionisti.
Chiariamo, per chi avesse saltato qualche lezione di diritto degli enti locali: il debito fuori bilancio è tale solo quando manca l’impegno contabile autorizzato, non quando la spesa è regolarmente inserita nei documenti di programmazione finanziaria dell’ente. Dire il contrario non è un’opinione, è un equivoco giuridico, per non dire un abbaglio tecnico, non accettabile da un Presidente del Consiglio che dice di essere Avvocato.
Aggiungiamo che lamentarsi perché la somma non risulta “su un conto dedicato” dimostra un’affascinante ignoranza del funzionamento della tesoreria unica, sistema in cui i fondi non si muovono per colori ma per vincoli contabili. Ma certo, pretendere coerenza normativa da chi si perde tra impegni, residui e debiti fuori bilancio è forse troppo.
Quanto al fatto che “il debito graverà sulle amministrazioni future”, è vero: ricordiamo che ogni impegno pubblico si proietta nel tempo, anche quelli per l’illuminazione pubblica, l’aria condizionata in consiglio comunale o altre spese non pagate entro l’esercizio finanziario, graveranno sulle amministrazioni future.
Il bilancio pubblico funziona così: prevede, impegna e copre nel rispetto del principio di competenza. Non è un mistero, basta leggere. Ma serve volontà e, magari qualche lettura dei principi contabili armonizzati del D.lgs. 118/2011, per chi ha voglia di smettere di recitare.
Riguardo all’interrogazione sull’utilizzo da parte del Comune della percentuale della TARI non restituita alla ex provincia, i Consiglieri Santino Farruggia, Maricetta Casalicchio e Salvatore Gacioppo dimostrano ancora una volta superficialità, ignoranza o addirittura malafede, sapendo bene, avendo per tanti anni approvato gli strumenti finanziari, che la TARI è una tassa che viene riscossa dal Comune di Raffadali nella misura di poco inferiore all’80% e il servizio reso in maniera impeccabile, invece pagato per intero al 100%, come tale la risposta risulta in “re ipsa” elementare.
In conclusione: non serve offendere chi studia, serve studiare. I serpenti stanno benissimo nei documentari di National Geographic. Nei bilanci, per fortuna, non compaiono, tranne quando qualcuno si incarta con le voci contabili e cerca scuse fantasiose per mascherare la confusione.
Conclusione: duello in vista delle urne?
Il clima politico si fa sempre più incandescente a Raffadali, dove già si respira aria di campagna elettorale.
Il caso TARI, al di là dei tecnicismi contabili, rischia di diventare uno strumento di propaganda contrapposta: da un lato chi denuncia omissioni e negligenze, dall’altro chi risponde con numeri e articoli di legge.
Nel mezzo, restano i cittadini, che chiedono chiarezza e servizi, non teatrini.
Ma come si sa: i conti si faranno alla fine. Anche, e soprattutto, alle urne.

