Era il 17 gennaio 2025 e tutto sembrava ancora possibile, nonostante un evidente ritardo. Agrigento Capitale della Cultura prometteva un anno di meraviglia. Ma oggi, in piena estate, di quei 120 eventi ricordiamo ben poco. E il cartellone dell’estate? E “Destinazione Agrigento”? Forse serve qualcuno che ci svegli. O che ci confermi che non stiamo dormendo.

“Tutto ciò che è reale un tempo fu sogno, e tutto ciò che oggi sogniamo un giorno potrà essere reale.”
(Novalis)

Era il 17 gennaio 2025.
E anche se eravamo nettamente in ritardo, eravamo speranzosi.
Agrigento Capitale Italiana della Cultura si presentava al mondo con la forza dei quattro elementi: Aria, Acqua, Terra e Fuoco, per raccontare l’anima profonda di una terra antica, con 120 eventi annunciati.

Un programma poetico, ricco, ambizioso. Banksy, Klangforum Wien, il Bronx e Lampedusa, gameplay e Biennali, filosofia e jazz nella Valle.
Tutto sembrava finalmente pronto per l’avvio di una nuova narrazione: colta, internazionale, coinvolgente.

“Ma la vita, come i sogni, a volte non si lascia governare dalle parole.”
(Pascal)

E invece, oggi è metà luglio. L’estate è scoppiata, e con essa il silenzio.
I 120 eventi? Alcuni – pochi – si sono visti. Altri sembrano esistere solo nei comunicati stampa.
Un cartellone estivo ufficiale? Nessuna traccia.
Il progetto “Destinazione Agrigento”, sbandierato con entusiasmo ad inizio mandato? Dimenticato.

Nel frattempo, l’ex assessore al Turismo Francesco Picarella, oggi semplice cittadino, interviene con lucidità e senza sconti:

“San Calogero e il turismo: tra fede, tradizione e (mancate) opportunità.
Oggi si conclude la festa di San Calogero, momento di profonda fede, devozione e tradizione popolare. Un patrimonio culturale vivo, che potrebbe – e dovrebbe – rappresentare una spinta per il turismo e per l’economia del territorio.
Eppure, registriamo una scarsa affluenza turistica, con il comparto ricettivo in evidente difficoltà. A fronte di una spesa pubblica che supera i 100.000 euro(112.000 con esattezza), ci si sarebbe aspettati un ritorno ben diverso.
A questo si aggiunge un dato più preoccupante: la notizia che nessun investitore privato ha ritenuto opportuno sostenere il progetto di Capitale Italiana della Cultura. Un segnale eloquente.
Non è il momento di trovare capri espiatori, ma di porre una domanda semplice e necessaria:
Dove abbiamo sbagliato?
L’alternativa? Votarsi a San Calogero e sperare in una grazia. Ma per rilanciare davvero questa terra, servono visione, programmazione e coraggio.”

“Ciò che non si vede, forse non esiste.
Ma anche ciò che esiste, se non lo si sa raccontare, svanisce.”
(Heidegger, rivisitato)

E allora oggi ci rivolgiamo con rispetto, ma anche con urgenza, a chi ha il compito di guidare questo progetto:

al Sindaco Francesco Miccichè e alla Presidente della Fondazione Agrigento 2025, Maria Teresa Cucinotta.

Ci potete confermare che non stiamo sognando?
Che quei 120 eventi sono reali, documentati, comunicati, accessibili?

Noi, lo ammettiamo, ne ricordiamo pochi.
E mentre altre città crescono, qui si rischia di perdere anche l’unica occasione che avevamo per risorgere.

Se stiamo dormendo, svegliateci.
Ma se siamo svegli, allora qualcuno ci spieghi dove siamo finiti.


📎 Allegato: Nota stampa ufficiale del Comune di Agrigento – 20 gennaio 2025

Agrigento 2025: Presentati i primi 120 eventi, 4 elementi e un anno di meraviglia
Dai progetti d’arte internazionale alle radici profonde di una cultura millenaria, la Capitale Italiana della Cultura apre le sue porte al mondo.

Agrigento, Capitale Italiana della Cultura 2025, si prepara a un anno di eventi straordinari che
coniugano i temi dell’arte, della natura e dell’identità culturale. Con i primi 120 appuntamenti,
il programma abbraccia mostre, concerti, installazioni e performance distribuiti in tutta la città
e nei luoghi più suggestivi del territorio, ispirandosi ai quattro elementi di Empedocle: Aria,
Acqua, Terra e Fuoco.

Esplora i progetti, un laboratorio di creatività e scoperta:
L’Aria rappresenta l’ispirazione e la visione. Sky Reserve di Rafael Yossef Herman celebrerà il
cielo notturno incontaminato dell’isola di Lampedusa. Luminous Strays, un’installazione
multisensoriale di Efi Spyrou, studierà il rapporto tra tecnologia e natura. Rizòmata un gameplay
realizzato da Gamecompass, ridefinirà il concetto di memoria culturale, trasformandolo in
un’esperienza digitale interattiva, dove le origini della storia si intrecceranno con l’innovazione
per dare vita a un viaggio sorprendente.
L’Acqua, simbolo di vita, guiderà eventi che analizzeranno il valore delle connessioni umane e
ambientali. A Lampedusa, l’installazione Hospitium di Tanja Boukal rifletterà sul tema
dell’accoglienza, mentre il celebre ensemble Klangforum Wien offrirà concerti immersivi e
coinvolgenti, culminando nel suggestivo Symposion, che fonde musica, degustazioni e paesaggi.
La Banksy Humanity Collection, curata da Thierry Angles, porterà ad Agrigento una selezione
delle opere dell’enigmatico artista britannico.
La Terra diventa il filo conduttore per raccontare la matericità. La Biennale delle Città del
Mondo – Countless Cities di Farm Cultural Park esplorerà storie di città simbolo di resilienza
come il Bronx, Medellín e Nazareth, in un dialogo tra urbanistica e cultura. L’opera Siamo tutti
migranti di Edorado Malagigi, una scultura realizzata con legni di relitti, sarà un potente simbolo
di solidarietà e riflessione sull’umanità condivisa. The Silent Room di Nathalie Harb,
un’installazione suggestiva, approfondirà il concetto di rifugio come spazio di comunità. Il
Giardino della Pace di Gilbert Fillinger, unirà arte, paesaggio e memoria collettiva, trasformando
uno spazio pubblico in un simbolo universale di armonia e rinascita culturale.
Il Fuoco, emblema di trasformazione, sarà il motore di eventi che stimolano l’immaginazione.
SPHAIROS, un ciclo di incontri filosofici con la direzione scientifica di Alfonso Maurizio Iacono e la direzione artistica di Giovanni Taglialavoro, porterà pensatori di fama internazionale nella
Valle dei Templi per riflettere su temi universali come la bellezza e la conoscenza. FestiValle, un
festival internazionale di jazz, trasformerà la Valle dei Templi in un palcoscenico naturale per
artisti di fama mondiale. Sisters Academy – The Boarding School, ideata dal collettivo danese
Sisters Hope, trasformerà Palazzo Tomasi in un luogo sospeso tra realtà e immaginazione, dove
i partecipanti saranno invitati a immergersi in una “società sensibile” che sfida le convenzioni,
indagando così nuove forme di connessione attraverso arte e ritualità.

Scopri i luoghi e gli appuntamenti di Agrigento 2025
Il programma di Agrigento 2025 va oltre la semplice celebrazione del patrimonio culturale e
naturale, invitando il pubblico a riscoprire e riscoprirsi nei luoghi più iconici della città e del
territorio, trasformati in spazi vivi di dialogo e scoperta. Dalla maestosità senza tempo della
Valle dei Templi alla raffinatezza del Teatro Luigi Pirandello, ogni location diventa un crocevia tra
passato e futuro. I Giardini della Kolymbethra offriranno un’oasi di biodiversità e bellezza,
mentre la Basilica Cattedrale e il Mudia – Museo Diocesano esploreranno l’intreccio tra arte
sacra e contemporanea. Le vie del centro storico, come Via Atenea e le piazze intrise di storia,
si animeranno con performance teatrali, esposizioni e concerti. A Lampedusa, il fascino naturale
si fonde con l’arte attraverso installazioni e mostre che rifletteranno su temi di accoglienza e
resistenza. La Biblioteca Lucchesiana, tesoro del XVIII secolo, organizzerà mostre e incontri che
uniscono tradizione e innovazione. Lo Spazio Temenos, ex chiesa sconsacrata, si trasformerà in
un vivace centro per talk, spettacoli e proiezioni. Il Palacongressi, moderno punto di riferimento,
ospiterà eventi teatrali di richiamo e concerti che celebrano le tradizioni mediterranee. Il Teatro
Luigi Pirandello, emblema dell’arte drammatica siciliana, dedicherà la stagione a produzioni di
rilievo, tra reinterpretazioni contemporanee di classici e omaggi agli autori agrigentini. Il Museo
Archeologico Pietro Griffo diventerà il cuore dell’Efebo d’Oro Film Festival, un evento che
esplora il legame tra cinema e letteratura attraverso proiezioni e incontri con protagonisti del
settore. Ogni luogo, da Palazzo Tomasi a le Fabbriche alla Chiesa di Santo Spirito fino ai percorsi
del Polo Universitario, racconteranno di una città che guarda al futuro senza mai perdere di vista
ciò che è stata. Ogni angolo, con la sua unicità, contribuirà a creare un mosaico narrativo che
espande i confini della manifestazione, trasformando l’intero territorio in una fucina di idee e
creatività. Anche altre località aderiranno a questa visione corale: la Fondazione Sciascia a
Racalmuto ospiterà incontri e laboratori che uniscono filosofia, scienza e arte, mentre
Caltabellotta, con la sua storia millenaria, accoglierà eventi che fondono spiritualità e
performance artistiche, anche Sciacca e Ribera arricchiscono il racconto. A Sciacca, il Museo del
Corallo Nocito custodisce la memoria della tradizione marinara e multiculturale della città,
mentre il celebre Carnevale riempirà le strade di colori e vita, con un’edizione speciale per
Agrigento Capitale.

Agrigento, 17 gennaio 2025

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