Senza alcuna delibera o ordinanza pubblica, una ditta impegnata nei lavori della rete idrica ha occupato circa 2.000 metri quadri dell’area mercatale di Agrigento, già segnalata per possibili problemi di staticità. Un caso di abuso che solleva gravi interrogativi sulla gestione del suolo pubblico.
Circa duemila metri quadrati dell’area mercatale di Agrigento, normalmente destinati al tradizionale mercato del venerdì, risultano oggi completamente occupati da uno dei cantieri della ditta incaricata del rifacimento e dell’automazione della rete idrica cittadina. Decine e decine di tubazioni, pezzi di ricambio e altri materiali pesanti sono stati stoccati nell’area senza che sia stata pubblicata alcuna autorizzazione ufficiale.
All’albo pretorio del Comune, infatti, non si trova traccia né di una delibera, né di una determinazione dirigenziale, né tantomeno di una ordinanza sindacale che autorizzi l’utilizzo di questa zona, che – va ricordato – è già parzialmente segnalata da anni per possibili criticità statiche del suolo.
Un paradosso: da un lato il Comune dovrebbe tutelare l’area mercatale, rendendola sicura e accessibile per commercianti e cittadini, dall’altro lascia che venga occupata – arbitrariamente – da un’impresa che agisce come se l’intera città fosse una zona franca, fuori da ogni regola.
La domanda sorge spontanea: chi ha autorizzato questa occupazione? E se dovesse succedere qualcosa – un cedimento, un incidente – chi ne risponderebbe? Possibile che in una città che ambisce a essere Capitale Italiana della Cultura 2025, le regole elementari del vivere civile siano sospese?
L’area in questione, come testimoniano le foto, è interamente recintata e trasformata in un deposito di materiale da cantiere. Una situazione che oltre a essere formalmente abusiva, rappresenta un potenziale rischio per la sicurezza pubblica, oltre che un danno agli operatori del mercato, già penalizzati dalla cronica mancanza di spazi e servizi.
Chi vigila su questi abusi? Chi tutela gli interessi dei cittadini? E soprattutto: perché nessuno interviene?
Agrigento merita risposte. Immediate.




