Controlli della Polizia nelle strutture per anziani di Canicattì: due su tre erano prive di autorizzazioni. Segnalati i titolari alla magistratura per violazione del TULPS.

Canicattì – Due strutture residenziali su tre dedicate all’accoglienza di anziani sono risultate completamente abusive. È quanto emerso dai controlli effettuati nei giorni scorsi dal Commissariato di Pubblica Sicurezza di Canicattì, nell’ambito di un’operazione mirata a verificare il rispetto delle normative regionali e statali in materia di strutture socio-assistenziali.

Dei tre centri ispezionati, solo uno è risultato pienamente in regola, con regolare autorizzazione al funzionamento e iscrizione all’Albo comunale. Le altre due strutture, invece, pur ospitando rispettivamente 12 e 6 anziani, non possedevano alcuna autorizzazione, operando quindi completamente fuori dai parametri di legge.

Le verifiche sono state condotte con la partecipazione di un Dirigente Medico del Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione (SIAV) del Comune di Canicattì, che ha affiancato gli agenti nelle valutazioni di carattere igienico-sanitario.

Le irregolarità riscontrate hanno portato alla segnalazione dei titolari alla competente Autorità Giudiziaria, ai sensi dell’art. 17 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (TULPS), in relazione alla violazione dell’art. 109 TULPS, che disciplina l’attività delle strutture ricettive non autorizzate.

Si tratta dell’ennesimo episodio che pone seri interrogativi sul controllo e la gestione del settore dell’assistenza agli anziani, in un territorio dove la domanda di strutture residenziali continua a crescere, spesso senza adeguati strumenti di vigilanza e con una normativa che, troppo spesso, viene ignorata o aggirata.

Le indagini potrebbero ora estendersi ad altre strutture nel comprensorio, anche alla luce delle segnalazioni ricevute da cittadini e familiari di ospiti. Le autorità fanno sapere che i controlli continueranno nei prossimi giorni, con l’obiettivo di tutelare i diritti e la salute delle fasce più fragili della popolazione.

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