Il Comune di Agrigento è stato definitivamente condannato dalla Cassazione per la morte di un uomo avvenuta nel 2008 su una strada pericolosa e senza protezioni. La cifra totale liquidata agli eredi supera i 746mila euro.
Una tragedia dimenticata, una giustizia arrivata tardi, ma che pesa sulle casse comunali: il Comune di Agrigento è stato condannato in via definitiva a risarcire con 746mila euro gli eredi di un uomo deceduto nel 2008 su una strada comunale dissestata e priva di barriere di protezione.
I fatti risalgono al 3 settembre 2008, quando un uomo perse la vita in un tragico incidente stradale. I familiari – C. N., F. P. e la figlia del defunto P. D. S. – avviarono un’azione civile nel 2013 per ottenere il riconoscimento della responsabilità del Comune, ai sensi degli articoli 2043 e 2051 del Codice Civile, per non aver garantito la sicurezza stradale.
Dopo un primo rigetto da parte del Tribunale di Agrigento nel 2014, gli appellanti si rivolsero alla Corte d’Appello di Palermo, che nel 2020 ribaltò completamente la sentenza, condannando l’Ente al pagamento di 235.050,69 euro a ciascuno degli eredi per danno parentale, oltre agli interessi legali e alle spese legali per entrambi i gradi di giudizio.
Il Comune tentò un estremo ricorso in Cassazione, ma la Suprema Corte – con l’ordinanza n. 20731 del 25 luglio 2024 – ha rigettato definitivamente il ricorso, confermando la responsabilità oggettiva dell’Ente per omessa custodia e manutenzione. La Corte ha chiarito che la pericolosità della strada e l’assenza di guard-rail erano elementi sufficienti per riconoscere il nesso causale con la morte dell’uomo, rigettando ogni tentativo dell’Ente di spostare l’onere probatorio o invocare il caso fortuito.
Il peso sui conti comunali
Nel frattempo, il Comune di Agrigento, con la Determina Dirigenziale n. 2112 del 14 luglio 2025, ha dovuto completare i pagamenti residui. Dopo una prima tranche già liquidata nel 2024, l’amministrazione ha stanziato altri 29.000 euro a titolo di interessi legali maturati, come atto conclusivo dell’esecuzione della sentenza.
I beneficiari della liquidazione sono:
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C. N., €9.000;
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F. P., €9.000;
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C. P., figlia ed erede universale di P. D. S., €11.000.
La somma totale liquidata dunque raggiunge i 746.000 euro, un colpo non da poco per un Comune i cui conti sono da anni in bilico, e che continua ad accumulare debiti fuori bilancio per cause legali storiche, spesso legate a incuria e cattiva gestione.
Un epilogo che dà ragione alle denunce di lungo corso
Già da anni, prima attraverso il Codacons rappresentato da Giuseppe Di Rosa e successivamente attraverso altre segnalazioni alla stampa e alle istituzioni, si denunciava la pericolosità delle strade comunali e la mancanza di manutenzione ordinaria. Anche se la Regione Siciliana ha successivamente riconosciuto le responsabilità dell’ente locale, i lavori di messa in sicurezza delle arterie secondarie non sono mai stati realmente portati a termine e – come dimostrato da questa vicenda – le stesse strade continuano ancora oggi a essere utilizzate, spesso in condizioni critiche.
L’ordinanza della Cassazione non lascia più dubbi: la responsabilità del Comune di Agrigento è accertata, e la tragedia poteva e doveva essere evitata. Una condanna non solo giuridica, ma anche morale, per un’amministrazione che per troppo tempo ha ignorato i segnali e le richieste di intervento.
Un altro esempio, tra i tanti, che dimostra come l’inerzia amministrativa possa costare vite, oltre che milioni di euro.

