Nel nuovo disegno per Report Sicilia, Sergio Criminisi racconta con la sua matita amara e pungente la realtà di una Sicilia che onora Falcone e Borsellino… ma non ha ancora sconfitto la mafia.

Ogni anno, il 19 luglio, la Sicilia si ferma per ricordare Paolo Borsellino e i cinque agenti della sua scorta, massacrati in via D’Amelio. È un giorno di memoria, di dolore, ma anche – purtroppo – di amara constatazione.

Con la sua consueta ironia tagliente, Sergio Criminisi firma per Report Sicilia un’altra vignetta che colpisce al cuore e alla coscienza. Il disegno, pubblicato in occasione dell’anniversario della strage del 1992, mostra due uomini seduti a tavola, allegri e pronti a “banchettare”. Uno di loro è armato di forchetta e coltello, l’altro mescola con disinvoltura un grande pentolone in cui sta bollendo un polpo… con sembianze da piovra mafiosa, ancora vivo, con il volto scheletrico e le mani armate.

Il riferimento è chiaro: la mafia non è stata ancora sconfitta, nonostante il sacrificio di uomini come Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e delle loro scorte. La “piovra” continua a vivere, mimetizzandosi, reinventandosi, infiltrandosi.

“La piovra purtroppo non è ancora… cotta” – scrive Criminisi con amara ironia. La vignetta denuncia una verità scomoda: mentre ogni anno si celebrano commemorazioni, applausi, targhe e cerimonie, la cultura mafiosa continua a serpeggiare nei palazzi, nei salotti e nelle stanze dove si decidono affari, appalti e potere.

A Paolo e Giovanni, e a tutte le donne e uomini delle scorte, Sergio Criminisi dedica questo disegno come un atto di memoria viva, non retorica. Perché ricordare non basta. Bisogna avere il coraggio di dire, ogni giorno, che quella battaglia non è finita.

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