Grazie alla gentile collaborazione dell’ufficio stampa dell’Anas, siamo in grado di fornire finalmente notizie concrete sul destino del ponte Maddalusa. Quello chiuso da quasi tre anni e ancora allo stato di cantiere, per i lavori di messa in sicurezza mai ultimati. Una fonte di disagi per la viabilità regionale, sulla quale era calato il silenzio. Un silenzio che Report Sicilia è in condizione oggi di rompere, grazie come detto alla collaborazione dell’attento ufficio stampa Anas. In una nota inviataci poche ore fa si evidenzia come “nel giugno 2023 i lavori per il risanamento del viadotto Maddalusa, in corrispondenza dello svincolo tra SS115 e SS640, sono stati riaffidati a una nuova impresa, al termine della conclusione della rescissione contrattuale con l’impresa precedentemente incaricata. La nuova ditta ha avviato prontamente le attività, completando la realizzazione delle pile 1 e 2 oltre al ripristino delle spalle e dei relativi muri d’ala”. Pubblichiamo integralmente la nota, senza alcun commento: “Nel corso dei lavori si sono manifestate alcune criticità durante l’esecuzione della pila 3, legate alle operazioni di perforazione per le opere di sottofondazione che ne hanno rallentato l’esecuzione. Ad oggi, i lavori risultano sospesi per la redazione di una perizia di variante resasi necessaria in quanto ulteriori verifiche tecniche eseguite sul viadotto hanno evidenziato un peggioramento delle condizioni dell’impalcato”.

La verità di Anas

Anas non usa giri di parole o artifizi dialettici, va diritta al sodo: “La suddetta perizia di variante tecnica, che è in corso di finalizzazione/autorizzazione, prevede la sostituzione dell’attuale impalcato – composto da travi in cemento armato precompresso e soletta in calcestruzzo armato – con un nuovo impalcato a struttura mista, costituito da travi in acciaio e soletta in conglomerato cementizio armato. La ripresa dei lavori è prevista per il mese di settembre 2025 e l’ultimazione degli stessi entro la fine del primo semestre 2026″. Non resta dunque che munirsi di altra pazienza per un altro annetto, ma almeno adesso tutti hanno un’idea chiara della situazione e su cosa ha creato questa incredibile successione di intoppi tecnici e burocratici, intorno a una delle arterie più strategiche della Sicilia.

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