Quando si parla di “scafisti” si pensa a coloro i quali – professionisti o costretti – trasportano dal nord Africa alle coste italiane i migranti extracomunitari. Dalle nostre parti però, il concetto di scafista è liberamente interpretato in una forma più “modesta”, anche se il business non manca, pur non trasportando gente entrata illegalmente nella penisola. Il Comitato Spontaneo Amici della Scala dei Turchi ha inviato un esposto alla Procura della Repubblica e alle forze dell’ordine competenti, per informare loro di quanto accade ai piedi della marna bianca realmontina. “Da qualche anno – scrivono – si osserva un fenomeno molto pericoloso costituito da circa 4 barche che tutti i giorni da inizio maggio a fine ottobre, quando il mare non è eccessivamente agitato, fanno effettuare giri in barca ai turisti. Questi taxi del mare sono totalmente abusivi, nessuno di loro – dicono dal comitato – ha abilitazioni. Si tratta di piccole barche non adatte a far salire fino 5 persone, con elevatissimo rischio di incidenti a mare”. E fin qui basterebbe per immaginare un intervento chiarificatore da parte degli organi preposti al controllo. Ma il comitato racconta: “Infatti nel 2023 una di queste barche si è capovolta, una intera famiglia è finita in acqua alta, tra cui una bambina con sindrome down”. Focus anche nell’esposto verso la tematica ambientale, visto che secondo il comitato non si deve dimenticare “l’inquinamento di tutta la zona con idrocarburi molto inquinanti per la fauna marina e per i turisti”.

Secondo il comitato tutto questo “lavoro”, “garantisce per ciascuna barca degli introiti dell’ordine di circa 1.000 euro al giorno, esentasse. Nella stagione 2023 i soggetti si vantavano di avere guadagnato nell’intera stagione circa 45.000 euro per ogni barca. I soggetti in questione sono noti alla Capitaneria – aggiungono dal comitato – perché nel 2024 gli ha sequestrato le barche. Si segnala che il gruppo di abusivi è organizzato, infatti uno di loro che è il capo, sta a terra e osserva se arrivano le motovedetta delle forze dell’ordine e inoltre tiene d’occhio tutto quello che succede a terra. Il Comitato Spontaneo Amici della Scala dei Turchi confida in un pronto e risolutivo intervento delle Autorità competenti, per porre fine a questa situazione di illegalità che compromette la sicurezza dei bagnanti, danneggia l’ambiente marino e altera la legalità economica del territorio”. Magari prima che qualcuno si faccia male.

