La recente nomina del nuovo Consiglio di Amministrazione dell’AICA (Azienda Idrica Comuni Agrigentini) continua a sollevare dubbi e tensioni. Dopo il nostro articolo in cui ponevamo la questione del mancato rispetto dei requisiti previsti dall’avviso pubblico – in particolare l’esperienza di almeno cinque anni negli ultimi dieci in incarichi di amministratore o dirigente apicale in Enti Pubblici e/o nella Pubblica Amministrazione – due consiglieri comunali del Comune di Sciacca, Raimondo Brucculeri e Maurizio Blo’, hanno formalmente richiesto l’annullamento in autotutela della delibera di nomina del CdA.

Nelle due note ufficiali, inviate sia all’ATI (Assemblea Territoriale Idrica)Lettera ATI e AICA Brucculeri Blo che all’AICA, e per conoscenza anche all’ARERA (Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente) Richiesta_Annullamento_CdA_AICA_integrata, i consiglieri denunciano una serie di violazioni:

  • Assenza di una reale selezione per merito e trasparenza, con scelte improntate a logiche spartitorie, analoghe a quelle già denunciate per la precedente governance.

  • Mancanza di requisiti tecnici specifici, in particolare esperienza comprovata nel ciclo idrico integrato, nella normativa del settore e nella gestione pubblica.

  • Violazione dell’articolo 5, comma 9, del D.L. 95/2012, che vieta incarichi retribuiti a soggetti in quiescenza: uno dei membri designati risulterebbe essere un pensionato del Comune di Racalmuto.

Le accuse sono gravi e circostanziate. I consiglieri, oltre a chiedere l’annullamento immediato, avvertono che in assenza di provvedimenti procederanno con segnalazioni alla Corte dei Conti, all’ANAC e con un possibile ricorso al TAR.

Nel nostro precedente articolo, avevamo già sottolineato come almeno uno dei componenti non sembrerebbe in possesso del requisito dell’esperienza quinquennale in ruoli apicali pubblici. A onor del vero, abbiamo analizzato i curriculum – nella misura in cui sono disponibili – e, pur pronti a riconoscere eventuali errori di valutazione, non ci risulta che tutti i membri designati rispettino quanto richiesto dall’avviso. Ci appelliamo quindi alla dirigenza AICA e al direttivo dei sindaci: avete controllato attentamente i requisiti dei prescelti? Se sì, ce lo dite a voce alta e vi crederemo. Ma se no, è ancora in tempo per rimediare.CdA_Avviso-manifestazione-di-interesse_CONFORME (1)

L’AICA è un ente strategico per la vita dei cittadini della provincia di Agrigento, specie in un momento in cui il servizio idrico è sotto pressione per le emergenze strutturali e gestionali. Trattarla come un “premio politico” invece che come una macchina operativa efficiente è un errore che il territorio non può più permettersi.

La trasparenza e la competenza devono tornare al centro. La fiducia dei cittadini si guadagna solo con atti concreti, non con nomine opache.

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