Dieci giorni e mezzo. Tanti ne sono passati dall’udienza svoltasi lo scorso 16 luglio dinanzi la Corte dei Conti di Palermo, nella quale il Comune di Agrigento avrebbe dovuto fornire chiarimenti sui conti di Agrigento Capitale della Cultura. “Un atto dovuto” ebbe a dire il sindaco Francesco Miccichè, come dovuto avrebbe dovuto essere l’informare i cittadini su quanto accaduto dinanzi ai giudici contabili. Siamo intorno le 18 del 26 luglio, ma su questa vicenda è calato il silenzio assoluto. Nessuno dal Comune, in primis il sindaco direttamente o tramite portavoce (da noi interpellato) ha avuto modo di fornire qualche elemento. Quanto accaduto lo scorso 16 luglio è molto semplice. E’ stata aperta ufficialmente l’udienza dedicata alla gestione dei fondi pubblici stanziati per Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025. Un progetto celebrato, propagandato e fotografato ovunque, ma che alla prova dei fatti, si sta rivelando un pantano di ombre, affidamenti diretti, eventi estemporanei, per pochi e – soprattutto – assenza totale di trasparenza sul tema centrale dei soldi spesi. L’inchiesta era stata annunciata a febbraio scorso. La Sezione di Controllo della Corte dei Conti ha inserito la verifica del programma tra le priorità del 2025: si tratta, infatti, di uno degli interventi più significativi sul piano economico e culturale della Sicilia di quest’anno. In ballo, almeno 12 milioni di euro di risorse pubbliche gestite, o in fase di gestione, da Comune, Parco Valle dei Templi, Fondazione Agrigento 2025, Regione Siciliana e Soprintendenza

Chi doveva essere audito

I magistrati relatori Giuseppe Di Prima e Salvatore Pilato avevano disposto la trasmissione della delibera di accertamento contabile alle principali istituzioni coinvolte. All’udienza di mercoledì scorso sono stati chiamati o destinatari della comunicazione ufficiale: ECLI_IT_CONT_2025_36SRCSIC-GEST

  • Il Presidente della Regione Siciliana

  • L’Assemblea Regionale Siciliana

  • L’Assessore Regionale alla Cultura

  • Il Sindaco di Agrigento Franco Miccichè

  • Il Presidente del Consiglio Comunale di Agrigento

  • Il Presidente della Fondazione Agrigento 2025

  • Il Collegio dei Revisori dei Conti del Comune di Agrigento

L’obiettivo della Corte è verificare la sana e buona gestione delle risorse pubbliche: soldi destinati alla promozione culturale della città che, almeno finora, non hanno prodotto né un reale rilancio turistico né una trasformazione visibile della città. Agrigento è ancora senza bagni, senza aree attrezzate per eventi, con vie del centro storico al buio e un decoro urbano inesistente. Mentre si continuano a destinare milioni di euro ad affidamenti diretti, consulenze, micro-festival e spettacoli a scadenza breve. L’attività istruttoria della Corte potrebbe far emergere criticità enormi, comprese responsabilità contabili per gli amministratori coinvolti. In particolare, la selezione dei progetti, le modalità di spesa e l’assenza di gare pubbliche rappresentano nodi gravi. Il sospetto è che, ancora una volta, il “Sistema Agrigento” stia svuotando di senso un’occasione irripetibile. Le domande sono tante e sono sempre le stesse, sollevate da queste colonne subito dopo lo scorso 16 luglio. L’udienza si è svolta regolarmente? Chi ha parlato? Di cosa si è parlato? Quali saranno le prossime tappe? Non essendo facile avere informazioni dai giudici della Corte dei Conti, sarebbe stato bello che gli organismi istituzionali coinvolti dessero alla popolazione qualche informazione sulla evoluzione dei fatti. Ad oggi però, per sapere qualcosa su questo “atto dovuto” dal Comune nessuno si è scomodato.

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