RAFFADALI – In attesa della nomina del Commissario Straordinario che guiderà il Comune in sostituzione del Consiglio Comunale, giunge il momento della riflessione – e della responsabilità. Un epilogo amaro, ma annunciato, che affonda le radici in una vicenda amministrativa gestita con superficialità e disattenzione, nonostante i ripetuti allarmi.
A ricordare da dove tutto è partito è Silvio Cuffaro, sindaco di Raffadali, che in un comunicato torna sull’ultima risposta data al presidente del Consiglio Comunale, Santino Farruggia, pubblicata anche da Report Sicilia. “In quell’occasione – afferma Cuffaro – ebbi modo di consigliare al Farruggia che, invece di offendere chi studia, doveva semplicemente studiare. Oggi quella mia frase si conferma profetica: sarà ricordato come il presidente che ha causato lo scioglimento del Consiglio Comunale di Raffadali”.
La scintilla: la mancata approvazione del bilancio
Tutto parte dalla diffida del Commissario ad acta, nominato oltre tre mesi fa dalla Regione Siciliana insieme ad altri commissari per ben 179 Comuni dell’Isola, inadempienti nell’approvazione del bilancio di previsione 2025.
Il Comune di Raffadali, a differenza di altri, non ha ottemperato agli obblighi fissati per legge, lasciando scadere il termine perentorio indicato nel provvedimento. Nessuna approvazione, nessuna proroga, nessuna reazione. Il risultato? Lo scioglimento del Consiglio Comunale, previsto espressamente nella stessa diffida.
“Non era una raccomandazione – prosegue il sindaco – ma un obbligo giuridico preciso, la cui inosservanza produce effetti gravi e irreversibili. Stupisce che tra i responsabili del mancato adempimento vi siano anche professionisti e persone con esperienza istituzionale che ben conoscevano il significato di ‘termine perentorio’”.
Le responsabilità
Nel mirino del primo cittadino ci sono in particolare:
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Il Presidente del Consiglio Comunale Santino Farruggia
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La Segretaria del PD Avv. Sabrina Mangione
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E altri esponenti della maggioranza, che avrebbero indotto o agevolato l’inerzia.
Una classe dirigente che, secondo Cuffaro, non solo non ha agito nei tempi dovuti, ma non ha mostrato alcun segnale concreto di volontà politica di evitare il peggio. “La paralisi degli ultimi mesi è stata totale – denuncia – persino su atti obbligatori come la surroga di un consigliere o l’approvazione del PEF della TARI, che avrebbe evitato danni alle casse comunali”.
A pagare sarà tutta la città
“Peccato che a pagare il prezzo di questa irresponsabilità – conclude il sindaco – non saranno solo coloro che si sono resi protagonisti (o spettatori) di questa condotta, ma l’intero Ente, con danni di natura politica, amministrativa e d’immagine. È inaccettabile che, per calcolo o superficialità, si sia compromessa la stabilità istituzionale del Comune e si sia minata la fiducia dei cittadini”.
Se questa è la classe dirigente che si prepara a governare la città, siamo messi male. Il sindaco non usa mezzi termini, e lancia un monito per il futuro: “La conoscenza del diritto non è un titolo da sbandierare, ma uno strumento da usare con rigore e responsabilità”.
Report Sicilia lo aveva previsto
Non è una sorpresa, per chi segue le vicende di Raffadali. Report Sicilia aveva già documentato tutto, analizzando la situazione in tempi non sospetti. La nostra inchiesta sull’attacco del PD al sindaco e sulla vicenda del disavanzo corretto da 8,5 a 2,5 milioni è ancora attuale, e oggi acquista pieno significato:
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