AGRIGENTO – Dopo la nostra segnalazione, la Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali ha accertato ufficialmente l’illegittimità delle opere realizzate all’intersezione tra via Acrone, via Empedocle e Piazzale Marconi. Un traliccio metallico alto circa 24 metri, con relative pertinenze, è stato installato in un’area vincolata e storicamente tutelata, senza alcuna autorizzazione.

La nota della Soprintendenza, protocollata il 23 luglio 2025 (n. 7362), è chiara e inequivocabile: l’area interessata ricade in zona “A1 – centro storico”, sottoposta a vincolo paesaggistico ai sensi dell’art. 136 del D.Lgs. 42/2004. Secondo quanto riportato nel documento, nessuna autorizzazione risulta essere stata rilasciata per l’opera in questione, che pertanto risulta realizzata in violazione della normativa vigente.

Tutto nasce da un’inchiesta giornalistica pubblicata su Report Sicilia il 2 luglio 2025, a firma del nostro editore Giuseppe Di Rosa, che aveva denunciato l’installazione notturna del traliccio, segnalando la totale assenza di autorizzazioni. La Soprintendenza, acquisito il nostro articolo e la relativa documentazione, ha avviato un approfondimento che ha portato al riconoscimento ufficiale dell’abuso.

«Pertanto, per le opere di cui sopra, dovevano essere preventivamente autorizzate da questa Soprintendenza ai sensi dell’art. 146 del D.Lgs. 42/04», si legge nel documento inviato al Comune di Agrigento, al Comando della Polizia Municipale e alla Procura della Repubblica.


IL COMUNE DI AGRIGENTO IN SILENZIO. UN’OMISSIONE CHE GRIDA VENDETTA

Nonostante il chiaro accertamento dell’abusività, il Comune di Agrigento e i suoi dirigenti responsabili ad oggi non hanno adottato alcun provvedimento. Nessun sequestro dell’opera, nessun intervento di ripristino dello stato dei luoghi, nessuna comunicazione di atti repressivi.

Eppure, la stessa Soprintendenza ha chiaramente richiesto che:

«Sarà cura del Dirigente Responsabile del Comune di Agrigento porre in essere tutti i provvedimenti previsti dalle norme vigenti, vigilare ed informare lo scrivente Ufficio sul ripristino dello stato dei luoghi e di eventuali atti repressivi messi in atto».

Alla luce di ciò, il mancato intervento da parte del Comune configura una potenziale e grave “omissione di atti d’ufficio”, una violazione delle responsabilità istituzionali e della normativa in materia di tutela dei beni culturali e paesaggistici.


DA REPORT SICILIA UN MONITO: LA LEGALITÀ NON È OPINABILE

Ciò che lascia sgomenti è l’inerzia di chi dovrebbe tutelare il territorio. Non solo è stato realizzato un intervento privo di autorizzazioni in un’area vincolata del centro storico, ma l’amministrazione comunale continua a restare a guardare, rendendosi di fatto complice dell’irregolarità.

Agrigento non può permettersi un altro caso di connivenza silenziosa tra chi esegue e chi omette. Il centro storico va rispettato, non violentato né lasciato in balia di iniziative fuori legge.

Report Sicilia continuerà a monitorare la vicenda e a pretendere risposte. Non ci accontenteremo di silenzi né di giustificazioni: la città merita legalità, trasparenza e rispetto.

Redazione Report Sicilia
Dove c’è abuso, noi ci siamo.