AGRIGENTO – Dopo oltre 76 anni di storia, il Liceo delle Scienze Umane “Raffaello Politi” chiuderà i battenti. Lo ha annunciato il presidente del Libero Consorzio Comunale di Agrigento Giuseppe Pendolino nel corso di una conferenza stampa dedicata al bilancio dei primi 100 giorni di attività.

La decisione è scaturita da verifiche statiche sull’edificio di via Acrone, che hanno dato esiti negativi, evidenziando criticità strutturali tali da rendere inevitabile il trasferimento dell’istituto. Le attività scolastiche, insieme alla segreteria e alla presidenza, saranno spostate presso la sede dell’ex Fodera, al Quadrivio Spinasanta.

Un duro colpo per la città, che perde un presidio educativo centrale non solo sul piano storico, ma anche per la sua funzione sociale e culturale nel cuore del centro cittadino.


A rischio anche la scuola media “Pirandello”

Ma a preoccupare è anche la situazione della scuola media “Luigi Pirandello”, che condivide gli stessi locali del Liceo Politi.
Al momento non è ancora arrivata alcuna comunicazione ufficiale da parte del Comune di Agrigento, ente competente per la gestione degli edifici scolastici fino al ciclo della scuola media. Ma è evidente che anche per la Pirandello il destino sia segnato, visto che l’intero edificio è stato dichiarato non idoneo a ospitare attività scolastiche.

Si attende dunque una presa di posizione chiara e trasparente da parte dell’Amministrazione comunale, che dovrà comunicare se e quando la scuola verrà chiusa, e soprattutto dove saranno ricollocati studenti, docenti e personale amministrativo.


Una crisi edilizia che coinvolge più plessi

Durante la conferenza stampa, Pendolino ha anche parlato della situazione dell’Istituto “Fermi” di contrada Carcarelle, chiuso per problemi strutturali, per il cui ripristino servirebbero almeno 30 milioni di euro.
Per il Liceo Scientifico “Leonardo”, invece, sono in corso i lavori di ristrutturazione: la riapertura è prevista tra il 2026 e il 2027.


Scuole che chiudono, studenti che migrano

Il quadro che emerge è quello di una provincia in grave difficoltà sul piano dell’edilizia scolastica, con plessi storici che chiudono e migliaia di studenti e famiglie costretti a riorganizzare percorsi di studio, logistica e trasporti, spesso senza preavviso né pianificazione reale.
In questo contesto, la mancanza di comunicazione tempestiva da parte delle istituzioni coinvolte aggrava ulteriormente il disagio.


Serve una strategia, non solo emergenze

La chiusura del Liceo Politi e il silenzio sulla scuola Pirandello impongono una riflessione urgente:
è possibile continuare a gestire la scuola pubblica con logiche emergenziali, senza un piano organico di manutenzione e prevenzione?

E mentre si parla di valorizzazione del territorio, turismo, aeroporto e sagre, interi pezzi del sistema educativo agrigentino stanno crollando.


Redazione Report Sicilia
Le scuole non sono solo mura: sono comunità. E ad Agrigento, stanno crollando nel silenzio.

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