Sono passati cinque giorni dall’incendio che nella notte del 24 luglio ha distrutto un’autovettura in via Garibaldi, nel cuore del quartiere Rabato ad Agrigento, proprio di fronte al noto palazzo Zuppardo al civico 174. Nonostante le segnalazioni dei residenti e dei commercianti, l’area non è stata ancora bonificata: ceneri, detriti metallici, pezzi carbonizzati e materiali potenzialmente tossici continuano a invadere il suolo, con grave pericolo per la salute pubblica e la vivibilità della zona.
Una situazione assurda in pieno centro storico, in un’area frequentata da turisti, clienti di locali e famiglie. Ettore, titolare della pizzeria “Pizza Lambo” da noi intervistato, è tra i più esasperati: “È da giovedì che segnalo il problema agli uffici comunali – racconta – ma ad oggi nessuno si è mosso. Intanto, con il vento, la cenere vola sui tavoli dove la gente mangia. È vergognoso e compromette anche il mio lavoro”.
La risposta fornita dal Comune? “Deve pensarci il proprietario dell’auto”. Una posizione smentita categoricamente: la legge prevede che in caso di pericolo ambientale o sanitario, l’amministrazione comunale debba intervenire tempestivamente, salvo poi rivalersi in danno sull’assicurazione o sul proprietario. In casi come questo, l’inerzia dell’ente non è solo una colpa politica, ma può configurare responsabilità più gravi.
È inaccettabile che in una città che si fregia del titolo di Capitale della Cultura 2025 esistano cittadini e quartieri di serie B. Quando serve bonificare un’area sotto i riflettori, tutto si risolve in poche ore. Quando invece si tratta di quartieri popolari come il Rabato, tutto viene ignorato, lasciato a marcire, dimenticato.
Il sindaco Francesco Miccichè – lo ricordiamo ancora una volta – è il responsabile della salute pubblica sul territorio comunale. E quando tace o non agisce, viene meno al suo dovere istituzionale.
Report Sicilia continuerà a dare voce a chi chiede semplicemente ciò che gli spetta: un’amministrazione presente, efficiente e rispettosa dei propri obblighi.