NON SCANDALIZZATEVI, DA CHE MONDO E MONDO DIETRO IL COMMERCIO DI MERCE CONTRAFFATTA C’E’ LA MAFIA!!!
San Leone, estate 2025. Il Comune di Agrigento annuncia trionfalmente il consueto report della Polizia Locale. Un documento che, secondo l’assessore Carmelo Cantone e il sindaco Francesco Miccichè, dimostrerebbe che il “Far West” è finito. Ma se si guarda appena oltre i comunicati, la realtà è un’altra: le bancarelle abusive e la merce contraffatta sono ancora lì, indisturbate, come se nulla fosse cambiato.
Numeri e propaganda
Nel weekend del 25-27 luglio, il Corpo della Polizia Locale ha accertato:
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71 violazioni per divieto di sosta e transito in ZTL;
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2 violazioni per mancata esposizione dei titoli autorizzativi e dei prezzi;
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5 occupazioni abusive di suolo pubblico;
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1 controllo in discoteca, con esito regolare;
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4 rilievi planimetrici con richiesta di esibizione documenti;
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3 proposte di sospensione attività al SUAP.
Dati ineccepibili, almeno sulla carta. Ma anche perfettamente inutili se si continua a ignorare il problema più evidente sotto gli occhi di tutti: le decine di bancarelle piene di merce contraffatta che occupano stabilmente il lungomare.
Controlli a targhe alterne?
Non una parola, nel comunicato ufficiale, sui venditori abusivi che espongono borse, cinture e occhiali falsi, violando ogni norma commerciale e alimentando un circuito criminale che evade le tasse, sfrutta manodopera clandestina e finanzia la criminalità organizzata.
La domanda è inevitabile:
Perché si colpisce chi ha una licenza e magari ha solo esposto male un cartello, ma si ignora chi è completamente fuorilegge?
È questa la tolleranza zero? O si tratta solo di una messinscena a beneficio di stampa e opinione pubblica?
Una città dell’assurdo
Agrigento continua a essere la città dell’assurdo, dove:
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chi paga viene multato,
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chi non ha mai pagato continua indisturbato,
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chi vende merce falsa sorride,
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e chi lavora onestamente viene bastonato.
Le foto scattate oggi raccontano più di mille verbali: gli abusivi ci sono, occupano il suolo pubblico, vendono merce illegale e sfidano apertamente le istituzioni. Ma il Comune preferisce voltarsi dall’altra parte.
La legalità a orologeria
Il sindaco e l’assessore parlano di “spirito di servizio” e “impegno costante”, ma omettono volutamente il dettaglio che fa saltare il castello di carte: non esistono sequestri di merce contraffatta, né identificazioni o denunce per i venditori abusivi, che continuano a presidiare il lungomare giorno e notte.
E il Prefetto? Le forze dell’ordine statali?
Tacciono. Come se tutto questo fosse normale. Come se non sapessero che dietro quelle bancarelle non ci sono poveri disperati, ma una macchina ben oliata che ha nomi, referenti e protezioni.
Il “Far West” forse è finito… ma solo per chi paga le tasse
Da queste colonne, ribadiamo: la legalità non può essere selettiva. O vale per tutti, oppure è complicità.
Il Comune ha scelto da che parte stare. Ora tocca alla Prefettura, alle forze dell’ordine e – perché no – anche alla magistratura, dire se questa vergogna sotto gli occhi di tutti debba continuare o finire.
Nel frattempo, a San Leone, i veri abusivi vendono serenamente, e chi ha una ricevuta fiscale si tiene pronto alla prossima multa.













