Altro che pausa estiva: i lavori per la nuova rete idrica di Agrigento rischiano di bloccarsi non per ferie, ma per un assurdo paradosso amministrativo.

Secondo quanto appreso da fonti interne al cantiere, i lavori sarebbero in anticipo sui tempi, con la ditta esecutrice che ha completato in tempo record il tratto principale servito dal serbatoio di Viale della Vittoria, oggi in fase di collaudo. Tuttavia, il proseguimento degli interventi in altri quartieri della città rischia di slittare per colpa della burocrazia.

La Direzione Lavori, infatti, non dispone ancora delle autorizzazioni necessarie per aprire i nuovi cantieri nelle aree successive, e – fatto ancora più grave – manca la progettazione esecutiva per i tratti futuri. In sostanza, non si può scavare né posare tubazioni perché non si sa ancora dove e come farlo.

La domanda è inevitabile: è solo inefficienza o c’è dell’altro?

In un contesto come quello agrigentino, dove da mesi si denuncia una crisi idrica senza precedenti, è inaccettabile che un’opera strategica come quella della rete idrica venga rallentata non da problemi tecnici ma da mancanze amministrative.

E qui nasce il sospetto – fondato – che qualcuno, consapevolmente o meno, stia tirando il freno a mano, ostacolando un’opera che dovrebbe invece procedere spedita. È possibile che qualche ufficio o qualche responsabile proceda “con comodo”, mentre la città resta a secco?

Il rischio è che la città perda altro tempo prezioso, vanificando i risultati finora raggiunti e mettendo a rischio anche i finanziamenti legati al completamento dell’intera infrastruttura.

Il precedente: l’articolo del 28 luglio

Solo pochi giorni fa (Report Sicilia, 28 luglio 2025) avevamo raccontato con toni cautamente positivi l’avanzamento dei lavori:

“Lunedì 28 luglio sarà completata la rete principale servita dal serbatoio di Viale della Vittoria. Al via i collaudi.”

Oggi ci troviamo costretti a registrare l’ennesima anomalia. Da una parte una ditta che procede con efficienza e tempismo, dall’altra un apparato amministrativo che, per lentezza o omissione, rischia di trasformare un cantiere virtuoso in un’altra incompiuta agrigentina.

Chi ha il dovere di vigilare – Comune, AICA, Regione – intervenga subito. Agrigento non può permettersi l’ennesimo stop. E i cittadini hanno diritto di sapere chi sta rallentando i lavori. E perché.

Autore