Promosso, ma si potrebbe fare ancora meglio in materia di contrasto alla corruzione. Questo emerge dall’analisi della relazione annuale alla Corte dei Conti siciliana, presentata dal presidente della Regione Renato Schifani, sul sistema dei controlli interni e sui controlli effettuati negli anni 2022 e 2023. Al termine dell’adunanza dello scorso 16 luglio della commissione presieduta dal giudice Salvatore Pilato è stato stilato il verbale che mette i paletti su quanto presentato dal capo del governo regionale in questi ultimi anni. In estrema sintesi la Corte dei conti Sezione regionale di controllo per la Regione siciliana ha approvato la relazione, ma ha accertato “la parziale adeguatezza del sistema integrato dei controlli interni della Regione Sicilia”. Detto questo, la Corte dei conti “invita a predisporre delle procedure operative che definiscono in maniera trasparente e coordinata gli elementi informativi idonei a supportare ed orientare le scelte strategiche degli organi decisionali, a cui sono indirizzati, in ultima istanza, gli esiti del controllo”.
I giudici contabili non hanno dubbi …
Ma soprattutto, invita il Governo regionale “a incrementare, considerevolmente, gli atti oggetto di controllo, con particolare riferimento alla fase di attuazione del PNRR, in cui assume una strategica rilevanza il controllo di legalità sulle aree ad alto rischio corruzione, quale quella sugli appalti pubblici; – a procedere ad un potenziamento dei controlli, delle ispezioni e delle indagini volti ad accertare la presenza di situazioni di irregolarità amministrativa e contabile nell’ambito degli uffici e servizi, con particolare riferimento all’attuazione di programmi e progetti e/o nello svolgimento degli appalti”. E non solo, si invita in merito agli obblighi di anticorruzione e trasparenza, a prevedere un sistema informativo integrato che possa semplificare l’attività dei singoli Dipartimenti/Uffici nella gestione dei flussi informativi e del RPCT per il relativo monitoraggio”. Tutto questo riguarda il periodo compreso tra il 2022 e il 2023. Su quanti fatto in questi ultimi due anni non resta che attendere anche se dal Governo regionale si rassicura – e sarebbe strano il contrario – sulle attività di controllo anti illegalità, in tutti i settori di competenza.

