L’azienda idrica blocca i pagamenti delle ditte creditrici: «Aspettiamo di capire se il pignoramento di Siciliacque sarà iscritto a ruolo». Una crisi che preoccupa il territorio

“Per adesso non pagate le rate che ci dovete pagare, perchè dobbiamo fare delle verifiche”.
Parole e musica del mittente Aica, destinatari le decine di debitori dell’azienda idrica provinciale, ai quali il direttore generale Claudio Guarneri sta inviando o ha inviato lettere per comunicare loro le evoluzioni finanziarie dell’azienda.

Evoluzioni economiche pessime dopo che Siciliacque lo scorso 28 luglio ha notificato ad Aica l’atto di pignoramento presso terzi di tutte le somme presenti nei conti correnti di cui Aica risulta titolare, a qualsiasi titolo dovute e debende dagli istituti bancari ad Aica.

Roba seria, serissima, ai limiti delle norme civili e penali, sulla quale è legittimo attendersi ulteriori sviluppi nei prossimi giorni.

Una manovra di “ingegneria finanziaria” che di rado si è vista da queste parti e che non manca di sollevare qualche perplessità tra gli esperti del settore.

Si legge nella comunicazione di cui Report Sicilia è entrata in possesso:
“Aica si trova nella posizione di dovere chiedere a codesta ditta – della quale ovviamente non divulghiamo il nome – di slittare il pagamento delle rate concordate per un periodo di 15 giorni, al fine di verificare se il creditore Siciliacque Spa provvederà a iscrivere a ruolo la causa o meno, caso in cui verrebbe meno la sua efficacia, con derivante piena disponibilità delle somme depositate nei predetti conti bancari”.

Di norma i giorni sarebbero 30, ma evidentemente in Aica hanno fatto altre valutazioni sulla tempistica.

Quindi, Aica dice “fermi tutti” a coloro i quali in altri tempi sarebbero stati pressati per incassare i soldi spettanti, per garantire i servizi e il pagamento di fornitori e impiegati.

Resta da vedere a questo punto cosa accadrà in questi 15 giorni di “tempo” chiesti da Aica ai propri debitori, a conferma di come sulla gestione economica di Aica è lecito nutrire qualche perplessità.

Una nuova gatta da pelare per il nuovo Cda, secondo alcuni illegittimamente nominato, alle prese con la quasi impossibile impresa di salvare una società per molti fallita, prima ancora di iniziare il proprio cammino negli anni scorsi.

Report Sicilia ovviamente si interfaccerà direttamente con gli organi preposti al controllo, per fare luce su questa vicenda, quantomeno “insolita”.

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