AGRIGENTO – Sono trascorsi 14 anni dal tragico crollo del seicentesco Palazzo Lo Jacono‑Maraventano, avvenuto tra il 14 marzo e il 25 aprile 2011, che solo per un miracolo non causò vittime, in una zona attraversata da pellegrinaggi e visitatori durante la Settimana Santa. Oggi l’ossatura dell’edificio versa in gravissimo stato di abbandono, con parti del tetto ormai sfondato, e siamo alle prime piogge: è necessario un intervento urgente, prima che la memoria storica diventi un altro simbolo della trascuratezza urbana.


📍 Quando la cultura diventa pericolo pubblico

Palazzo Lo Jacono sorge nel cuore del centro storico, lungo via Santa Maria dei Greci, un passaggio quotidiano per centinaia di visitatori diretti alla chiesa omonima. Un tempo i resti furono catalogati, numerati, custoditi—ma non intervenuti. Negli scatti allegati oggi emerge l’allarme visivo: cavi della telefonia pendono ancora, a ricordarci che la caducità strutturale è rimasta congelata nel tempo e non affrontata.


📋 Un disastro annunciato: le responsabilità al vaglio della giustizia

Sul piano giudiziario, sono state emesse condanne definitive nei confronti di professionisti e tecnici coinvolti nella messa in sicurezza, confermate in sede di Cassazione. Il comune è stato accusato di ritardi sistematici e di inazione prolungata su un progetto avviato negli anni ’80 che non ha mai visto la luce.


📣 Il monito di cittadini e associazioni: Sindaco Miccichè, quando si interviene?

A lanciare l’allarme, come già riportato in un articolo del 2022, è stata la comunità legata al gruppo “Agrigento Punto e a Capo”, che denunciava il degrado di “Palazzo Lo Iacono”, chiedendo attenzione a sindaco e istituzioni locali.

Le foto odierne mostrano chiaramente il rischio imminente: il tetto sfondato e le strutture a rischio, in una zona frequentata da turisti e residenti con un cavo telefonico nato temporaneo e che dura da ben 14 anni lasciato in balia di chi passa.


⚠️ Servono azioni concrete, non solo parole

Le mura non possono reggere altri anni di inerzia. E mentre Palazzo Lo Jacono rimane un nome commemorativo di un fallimento amministrativo, ogni pioggia in arrivo potrebbe rivelarsi una tragedia evitabile.

Report Sicilia rilancia l’appello civico: intervenire subito, con fondi pubblici prioritari e un piano di restauro condiviso tra proprietà, Soprintendenza, e Comune. L’area merita rispetto, la cultura non può essere ambasciatrice di paura.


Report Sicilia continua a seguire la vicenda e invita cittadini, scrittori locali, professionisti e gruppi di conservazione a unirsi in un coro civile per difendere un bene comune.

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