Agrigento – Ancora un simbolo cittadino colpito dal degrado. In via Empedocle, all’ingresso di uno dei varchi storici della città, la cosiddetta “Porta Panitteri” è stata transennata a causa del distacco di un concio di tufo dalla struttura muraria. Una scena che, ormai, non fa più notizia in una città che continua lentamente a sgretolarsi sotto gli occhi indifferenti delle istituzioni.
La zona è stata delimitata con il nastro bianco-rosso per evitare rischi ai passanti, ma il danno è ormai fatto: un altro pezzo di storia, abbandonato e pericolante, simbolo di un centro urbano lasciato a se stesso.
Le immagini parlano da sole. La Porta, che un tempo accoglieva chi arrivava in città, oggi è l’emblema del fallimento nella tutela del patrimonio storico. Le erbacce crescono indisturbate, i conci si sgretolano, e il rischio di nuovi crolli è più che concreto.
Mentre la città cade a pezzi, l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Francesco Miccichè appare distratta, intenta a occuparsi di eventi e manifestazioni che nulla hanno a che vedere con la manutenzione ordinaria e la sicurezza urbana. Una politica dell’apparenza che lascia indietro la sostanza, e con essa la memoria di Agrigento.
L’episodio della Porta Panitteri è solo l’ennesimo campanello d’allarme. Cosa deve ancora accadere prima che si intervenga seriamente?
Nel frattempo, i cittadini si chiedono: “Ma il sindaco, lo sa in che condizioni versa la sua città?”

