Una terra di premiati e premiatori. Agrigento e il suo hinterland si conferma come ogni anno una straordinaria macchina sforna riconoscimenti con pochi pari in Italia. C’è chi premia l’amico al quale chiedere un favore nei prossimi mesi, c’è chi premia perfino il “nemico” per fare pace e… chiedergli un favore nei prossimi mesi, c’è chi premia l’amico dell’amico per fare ottenere un favore a quello stesso amico, sempre nei prossimi mesi. Cambiali di riconoscenza insomma. Non possono mancare ovviamente i premi organizzati da privati con i soldi pubblici, con dinamiche consolidate da anni, all’insegna della massima tranquillità. Ma evidentemente si può fare e c’è chi lo fa serenamente, elargendo targhe da 20 euro e attestati stampati con la stampante di casa. Poi, se qualche soldino resta nel conto degli organizzatori, zucchero non guasta bevanda. Con tutti questi premiati, Agrigento dovrebbe essere una città ai primi posti in molti campi, viste le “eccellenze” che ogni anno, soprattutto in estate, vengono invitate a ricevere riconoscimenti di vario genere. Guarda caso, spesso tra i premiati ci sono coloro i quali sono scappati da Agrigento, per vari motivi, trovando altrove successo e dignità professionale.

Paradossi agrigentini …

Una beffa. Prima si “costringe” chi è bravo ad andare via, poi quando arriva l’estate gli si dice, “senti, ti premio”. Ogni sera un premio, un evento organizzato per ingraziarsi questo o quel potente di turno. Che poi viene da chiedersi: cosa resta di questi straordinari eventi? Sul territorio niente, visto che – ad esempio – turisti o visitatori di passaggio a questi eventi non se ne vedono. Resta l’obiettivo raggiunto dal premiatore di farsi amico il premiato. Contenti loro, contenti tutti. Qualcuno dirà: “dite questo perchè voi di Report Sicilia vi premia nessuno”. Meno male è la risposta. Mettere una targhetta da 20 euro o un attestato sulla parete fa sempre piacere a tutti. L’estate di Agrigento Capitale della cultura italiana 2025 prosegue serenamente così, nel nulla assoluto di eventi reali, capaci di dare una sveglia a una economia sofferente, senza boom turistico e la rabbia degli operatori del settore che tanto auspicavano per questi dodici mesi, 8 dei quali già trascorsi. Ma “loro” continuano a premiare e premiarsi, mentre il Corriere della Sera racconta un’altra storia. Sempre la stessa, stavolta forse un pò trita, ma sempre capace di farci indignare. In attesa di un altro premio. 

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