Dopo il nostro articolo che denunciava le evidenti incongruenze nei controlli delle forze dell’ordine tra San Leone e il centro cittadino — dove a essere colpiti sono soprattutto esercenti regolari, mentre gli abusivi proliferano indisturbati — arriva la presa di posizione del consigliere comunale e capogruppo di Fratelli d’Italia, Simone Gramaglia.
«Nelle ultime ore — afferma Gramaglia — è emerso che le autorità competenti stiano effettuando controlli a tappeto in tutti gli esercizi commerciali, locali pubblici e strutture ricettive, utilizzando metodi a volte poco consoni, in orari di forte affluenza, creando allarmismo nell’utenza e mettendo in seria difficoltà chi gestisce le attività».
Una critica che non mette in discussione la legittimità delle verifiche — «siamo favorevoli ai controlli da parte degli organi istituzionali», precisa Gramaglia — ma che punta il dito contro l’asimmetria evidente nel modo in cui vengono applicati: «Chiediamo che non si cada nell’accanimento, ma che si prendano in seria considerazione anche i tantissimi casi di abusivismo, purtroppo diffusi in numerose categorie merceologiche su tutto il territorio agrigentino».
Il consigliere chiede quindi che i riflettori non siano puntati soltanto su chi è in regola: «Gli imprenditori e i commercianti regolari non possono essere l’unico bersaglio. È necessario intervenire con altrettanta decisione contro gli abusivi, che danneggiano l’economia locale, sottraggono risorse e alterano la concorrenza».
Gramaglia conclude con un appello chiaro: «Auspichiamo che questi controlli servano realmente a ripristinare la legalità in tutte le sue forme e in tutti gli ambiti. Se così non fosse, si rischierebbe di accrescere il senso di ingiustizia e abbandono che già molti operatori economici sentono sulla propria pelle».
Un intervento, il suo, che raccoglie e amplifica il grido di protesta di tanti agrigentini, già indignati per i due pesi e due misure che caratterizzano ormai da tempo i controlli sul territorio: se sei regolare ti colpiscono, se sei abusivo ti ignorano.

