Un parallelepipedo inutile, un’inaugurazione celebrativa, e nessuna utilità per la città. Anzi, solo propaganda.
Da qualche giorno, nel cuore di Piazza Vittorio Emanuele, proprio di fronte a quello che fu il cinema Astor, troneggia un totem. No, non un totem informativo. Non un punto digitale. Non un dispositivo al servizio dei cittadini o dei turisti. Si tratta invece di un totem pubblicitario trifacciale che ostenta i loghi del Comune di Agrigento, del Distretto Lions 108Yb Sicilia, della Roma Costruzioni e, con una certa sfrontatezza, anche quello ufficiale di Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025.
Una “donazione”, così viene definita dal Lions Club e dalla Roma Costruzioni, celebrata con tanto di cerimonia pubblica, fascia tricolore del sindaco Francesco Miccichè e giubbotti gialli d’ordinanza.
Ma la domanda è: a che serve?
Nessuna informazione. Nessun servizio. Solo autocelebrazione.
Un totem, per definizione urbana, dovrebbe informare, orientare, offrire servizi. Invece qui si è trasformato in una vetrina per i loghi e per i “donatori”. Nulla di più.
Il Comune ha bisogno di esibire il proprio stemma su un marciapiede centrale? No.
Il logo di Agrigento 2025 è stato autorizzato all’uso da privati per finalità pubblicitarie? Non è dato sapere.
Qual è l’utilità per i cittadini? Nessuna.
Eppure, questa “installazione” si è meritata una cerimonia, foto ufficiali e persino due note stampa distinte, una dei Lions e una della Roma Costruzioni, che parlano di “omaggio” e “attenzione alla cultura”.
Il paradosso? Lo spazio pubblico è stato usato per promuovere un brand aziendale e un’organizzazione privata. E il Comune ha detto pure “grazie”.
Report Sicilia rilancia: siamo pronti a donarne 10. Ma veri, e utili.
Visto che ad Agrigento oggi basta appiccicare un logo per far passare un’iniziativa privata come “atto di amore per la città”, annunciamo che Report Sicilia è pronta a regalare dieci totem alla città. Veri totem informativi, dotati di QR code, mappa della città, eventi del giorno, e – perché no – anche allarmi per crisi idrica o segnalazioni pubbliche. Gratis. Senza autocelebrazioni.
Ma a proposito di totem pubblicitari e “donazioni”: è impossibile non collegare quanto avvenuto alla gravissima vicenda delle intercettazioni che hanno travolto il “Sistema Agrigento Capitale della Cultura 2025”.
La telefonata esplosiva: “Il Sindaco mi ha dato carta bianca”
Nel marzo 2024 la Guardia di Finanza ha intercettato una conversazione tra Sabrina De Capitani, ex portavoce del Presidente dell’ARS Gaetano Galvagno, e l’imprenditore siracusano Marco Salonia, in cui si parla chiaramente di affari pubblicitari legati a totem a led da installare ad Agrigento, usando proprio il marchio di “Agrigento Capitale della Cultura 2025”.
La De Capitani afferma testualmente:
“Il Sindaco di Agrigento mi ha dato carta bianca su Agrigento.”
Salonia risponde:
“Io li installo gratis i totem, e loro li usano per pubblicizzare la cultura… poi però ci facciamo pubblicità per 9 anni.”
La strategia era chiara: regalare i totem per il primo anno, sfruttando la visibilità del titolo culturale, e poi monetizzare gli impianti pubblicitari per quasi un decennio.
Chi decide ad Agrigento? Il Consiglio comunale o chi ha “carta bianca”?
E questi totem “donati” rientrano per caso in quella strategia?
Domande senza risposte
A oggi, il sindaco Miccichè non ha mai smentito pubblicamente il contenuto delle intercettazioni. Nessuna nota ufficiale. Nessuna presa di distanza. E mentre tutto tace, i totem si installano.
Ma allora:
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Dov’è il contratto di sponsorizzazione tra Lions, Roma Costruzioni e Comune?
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Quanto vale quella visibilità? E chi la sta pagando?
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È stata autorizzata dalla Soprintendenza l’installazione del totem in una zona sottoposta a vincolo paesaggistico?
Chiediamo formalmente copia del contratto, o – in sua assenza – la rimozione immediata dell’impianto, in quanto installazione pubblicitaria non regolamentata.
Non è questa la cultura che serve
Il rischio è sempre lo stesso: che il titolo di Capitale Italiana della Cultura venga svenduto al miglior offerente, tra appalti opachi, concessioni “creative” e totem che servono più agli sponsor che ai cittadini.
E mentre si inaugurano strutture inutili con tanto di giacche gialle, la città continua a mancare dei veri servizi: acqua, trasporti, sicurezza, decoro urbano.
Il totem non è solo inutile. È il simbolo perfetto di questa Agrigento 2025: più immagine, meno sostanza.






