RAFFADALI – Dopo lo scioglimento del Consiglio comunale a causa della mancata approvazione del bilancio, arrivano le prime dichiarazioni forti da chi ha vissuto dall’interno questa fase difficile della politica raffadalese. A parlare è Salvatore Lombardo, ex consigliere comunale, che annuncia la chiusura della propria esperienza istituzionale iniziata nel 2012.

“Ho preferito riflettere un po’ prima di intervenire – scrive Lombardo – ma ora sento il dovere di dire la mia. Dopo 13 anni si chiude per me un ciclo politico importante. Anche da lontano, negli ultimi anni, per ragioni di lavoro, ho cercato comunque di contribuire con idee, proposte e soluzioni, molte delle quali, purtroppo, non sono state accolte”.

Con lucidità e senza retorica, Lombardo individua le radici profonde della crisi che ha portato al commissariamento: un misto di responsabilità tecniche e politiche, ma soprattutto assenza di una visione alta della politica.

Citazioni colte, come quella di De Gasperi e Gramsci, scandiscono il pensiero dell’ex consigliere, che si interroga se l’attuale classe dirigente sia all’altezza delle sfide che il presente impone.

“Un vecchio detto dice: ‘le regole servono per chi non si sa regolare’. È una frase che calza perfettamente all’errore commesso. Alcuni atti precisi, alcune scadenze, alcune sottovalutazioni hanno fatto emergere un problema più ampio: la mancanza di una visione strategica per Raffadali, capace di guidare sviluppo economico, culturale e sociale.”

Lombardo allarga poi l’orizzonte, toccando temi globali: dalla guerra alla crisi idrica, dai cambiamenti climatici all’intelligenza artificiale. Una lista di questioni che impongono – secondo l’ex consigliere – una classe dirigente forte, preparata e orientata al bene comune.

“Non si può più andare a rimorchio di interessi specifici o di situazioni occasionali. Serve un modello nuovo, che coinvolga tutte le forze sane del paese. Lo spettro politico sta mutando e con esso la società. È tempo di costruire una Nuova Egemonia Culturale, che unisca competenze, idee e visione del futuro.”

Infine, un messaggio chiaro per chi si appresta a raccogliere il testimone:

“Questa non è solo una sfida elettorale. In ballo c’è la salvaguardia del nostro futuro collettivo.”

Una riflessione amara ma costruttiva, che lancia un invito al rinnovamento e all’assunzione di responsabilità. Raffadali ha bisogno di voltare pagina, e per farlo – come dice Lombardo – serve una politica che torni a pensare in grande. E con serietà.

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