Agrigento – Mentre la Giunta comunale si aumenta le indennità del 20% con il sostegno dei fondi regionali, il Consiglio comunale affonda nell’irrilevanza. È questo il quadro desolante che emerge da Palazzo dei Giganti: una politica che si premia, ma non lavora.
Negli ultimi due giorni, infatti, il Consiglio comunale non è riuscito neppure a riunirsi: sia ieri che oggi, le sedute sono saltate per mancanza del numero legale. L’ultima adunanza, prevista per il 6 agosto, è stata aggiornata a data da destinarsi.
Sei presenti su ventiquattro: un deserto istituzionale
Ieri e oggi, solo sei consiglieri su ventiquattro si sono presentati in aula: Cacciatore, Settembrino, Alfano, Sollano, Burgio e Civiltà. Tutti gli altri assenti. Una diserzione di massa che impedisce la regolare attività consiliare, paralizzando l’azione dell’organo che dovrebbe essere il cuore del dibattito democratico cittadino.
Nel frattempo, l’amministrazione guidata dal sindaco Francesco Miccichè ha approvato – con delibera di Giunta n. 140 del 5 agosto 2025 – la richiesta di contributo regionale da oltre 124 mila euro per coprire l’aumento delle indennità di sindaco, vicesindaco, assessori e presidente del consiglio.
Un aumento che porta, ad esempio, l’indennità mensile del sindaco a 6.273,89 euro, con un incremento di 1.677,89 euro al mese rispetto alla base precedente.
Agrigento senza guida, senza voce, senza vergogna
Il paradosso è evidente: mentre i cittadini combattono con crisi idrica, rifiuti, strade dissestate e servizi al collasso, la politica si divide tra chi aumenta le indennità e chi non si presenta al proprio posto.
Il Consiglio comunale dovrebbe essere il luogo del confronto, della proposta, della vigilanza sull’operato dell’amministrazione. Invece, diventa un’aula vuota, dove il silenzio pesa più delle parole, e l’assenza prende il posto del dovere.
Chi rappresenta oggi Agrigento, se nessuno si presenta?
Chi vigila sull’operato della Giunta, se il Consiglio è deserto?
Chi difende gli interessi dei cittadini, se la politica pensa solo a se stessa?
Il rischio del fallimento istituzionale
Non si tratta solo di uno stallo tecnico, ma di una vera e propria crisi istituzionale. Se il Consiglio comunale non riesce neppure a garantire il numero legale per aprire una seduta, la democrazia cittadina è in pericolo. E se nel frattempo l’unico atto concreto è l’aumento delle indennità degli amministratori, la credibilità politica è sotto zero.
Agrigento merita di più. Merita amministratori presenti, competenti, motivati. Non assenti ingiustificati, né funzionari del privilegio.
Il tempo delle giustificazioni è finito.

