In un video che alleghiamo a questo articolo, sintetizziamo in pochi minuti i sogni, le visioni che ebbero gli ultimi due primi cittadini, Calogero Firetto nel 2015 e Franco Miccichè nel 2020, durante le loro campagne elettorali che li portarono alla vetta di Palazzo San Domenico. Puntarono molto su San Leone, ma la puntata è fallita.

Aveva iniziato il candidato sindaco Calogero Firetto nel 2015, con un bellissimo video con la colonna sonora dei Nomadi, proposto durante una delle sue convention elettorali, nel quale aveva riprodotto con una straordinaria opera digitale quello che avrebbe voluto-potuto-dovuto essere la frazione balneare agrigentina durante e dopo il suo avvento.

Opere bellissime, faraoniche, rimaste solo sullo schermo del cinema Astor. Firetto venne eletto, ma San Leone – a parte il piazzale Giglia progettato prima del suo avvento e pagato con i soldi della giunta precedente  – non divenne affatto quello sognato e proposto da Firetto. Il degrado rimase, forse aumentò, i sogni rimasero tali, l’abbandono soprattutto degli ultimi tempi era sotto gli occhi di tutti. Molti conobbero la canzone dei Nomadi, cosa non di poco conto.

Un peccato davvero pensare a quel video dalle grandi prospettive, dalla splendida colonna sonora, ma mai realizzatosi nella realtà tridimensionale. “La San Leone che vogliamo” lo volevano e la vogliono ancora tutti, dopo 5 anni di gestione Miccichè.

Lui video digitali non ne ha commissionato, si è “limitato” a commissionare video sulle schifezze per terra, sul degrado lasciato dal suo predecessore (del quale era stato assessore) e sul quale lui sarebbe certamente intervenuto, migliorando la situazione.

Eletto Miccichè, tutti speravano che San Leone cambiasse davvero volto, almeno sul fronte del decoro e della vivibilità. Il nuovo sindaco del 2020 promise di rivoltare la zona come un calzino, peccato che il calzino ha continuato a “puzzare” come quelli usati dopo una corsa.

Quanto si vede ogni giorno e ogni sera, in tutte le zone della frazione, è sotto gli occhi di tutti: disordine, anarchia, abusivismo di ogni genere, sporcizia, erbacce. Solo nelle ultime settimane, per la furia delle proteste della gente civile, è stato aumentato il numero dei vigili urbani e delle sanzioni, fatte non a tutti quelli che se le meritano.

Preso atto che a San Leone in certe ore del giorno e soprattutto della notte servirebbero i Caschi Blu dell’Onu, il senso di 5 anni persi è palpabile. “Non vi prometto opere faraoniche” disse Miccichè, “ma la normalità”.

Guardare il video allegato a questo articolo parla meglio di ogni valutazione. Buona visione, con la speranza tra 10 anni di godere davvero della San Leone che vogliamo.