Una lettera indirizzata al ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti e al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, per esprimere la forte preoccupazione dei Comuni siciliani in merito alle recenti decisioni che prevedono un drastico ridimensionamento dei fondi statali destinati all’accoglienza dei minori non accompagnati.
A siglarla è Paolo Amenta, presidente di ANCI Sicilia, che sottolinea come la misura rischi di mettere in crisi i Comuni dell’isola, già gravati da sofferenze finanziarie strutturali più volte rappresentate al Governo nazionale.
“Si tratta – spiega – di una scelta che ci fa arretrare sul piano umanitario, scaricando sugli Enti Locali una responsabilità nazionale, adottata senza alcun confronto preventivo con i territori, e senza una regia unitaria tra sistema di prima accoglienza e SAI”.
Quest’ultimo, il Sistema Accoglienza Integrazione, è costituito dalla rete degli Enti Locali che accedono, nei limiti delle risorse disponibili, al Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo.
ANCI Sicilia ribadisce che i Comuni stanno già facendo la propria parte nell’ambito del SAI, ma non possono fronteggiare i costi della prima accoglienza dei minori stranieri non accompagnati.
A rischio, c’è anche l’intero comparto delle cooperative sociali siciliane, che segnalano gravi difficoltà nel sostenere i costi del personale e dei servizi, compromettendo la continuità delle attività di accoglienza.
Il tutto, a fronte di una funzione essenziale di tutela che i Comuni svolgono senza possibilità di sottrarsi, pur non essendo in alcun modo responsabili delle dinamiche che determinano l’arrivo dei minori stranieri nel territorio nazionale.
Già nelle scorse settimane, il presidente Paolo Amenta e Mario Emanuele Alvano, segretario generale di ANCI Sicilia, avevano sottolineato come “una qualsivoglia riduzione anche non troppo marcata dei fondi, rischia di avere effetti devastanti, sia sull’efficacia del sistema di tutela dei minori sia sull’equilibrio finanziario degli Enti Locali siciliani”.
La lettera dell’ANCI Sicilia è stata trasmessa inoltre al sottosegretario al Ministero dell’Interno Nicola Molteni, al ragioniere generale del Ministero dell’Economia e delle Finanze Daria Perrotta, al capo di Gabinetto del Ministero dell’Interno Maria Teresa Sempreviva, al capo di Gabinetto del Ministero dell’Economia e delle Finanze Stefano Varone, alla deputazione nazionale eletta in Sicilia e, per conoscenza, all’assessore regionale della Famiglia, delle Politiche sociali e del Lavoro Nuccia Albano, ai prefetti dell’isola, al presidente nazionale dell’ANCI Gaetano Manfredi, al primo cittadino di Teramo, delegato ANCI Immigrazione, Politiche per l’integrazione e l’accoglienza Gianguido D’Alberto e a tutti i sindaci e commissari straordinari dei Comuni siciliani.

LE RICHIESTE DI ANCI SICILIA
I Comuni dell’isola, si legge nella lettera, accolgono circa un terzo dei minori stranieri non accompagnati presenti in Italia: un dato che conferma l’assoluta insostenibilità di un trasferimento di responsabilità finanziarie dallo Stato agli Enti Locali.
Pertanto, il contributo della Sicilia all’accoglienza è stato storicamente e continua ad essere tra i più significativi d’Italia, rendendo ancora più allarmante l’ipotesi di un taglio lineare delle risorse.
In particolare, la nuova copertura prevista, che risulta essere pari solo al 35% dei costi, obbliga i Comuni a farsi carico del restante 65%, con ripercussioni dirette sulla tenuta dei bilanci e sull’erogazione dei servizi.
A rendere la situazione ancora più grave, si aggiunge il mancato rimborso di oltre 190 milioni di euro relativi al biennio 2023–2024 su base nazionale, di cui 60 milioni spettanti ai Comuni siciliani che, nel frattempo, hanno continuato a garantire l’accoglienza anticipando risorse proprie.
Alla luce dei dati, Paolo Amenta chiede pertanto il ripristino della copertura integrale dei costi sostenuti dal Comuni, in applicazione del principio previsto dal comma 3 dell’articolo 19 del Decreto Legislativo 142/2015, secondo cui l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati non deve comportare alcun onere a carico dei Comuni stessi.
Le altre richieste riguardano l’immediata liquidazione delle somme arretrate e l’apertura di un tavolo tecnico nazionale con il coinvolgimento dell’ANCI Sicilia, della Regione Siciliana, delle Prefetture e del Terzo Settore.
“In assenza di risposte concrete – conclude il presidente regionale – i Comuni siciliani si riservano di adottare tutte le iniziative necessarie a tutela degli Enti rappresentati e della tenuta finanziaria locale”.

