Contesto. La lettera di dimissioni del Direttore dei Lavori (protocollata l’11 agosto 2025) riguarda il cantiere di ristrutturazione e automazione della rete idrica di Agrigento – primo stralcio. AICA ha poi diffuso una nota assicurando la “piena continuità del progetto” e annunciando un confronto tecnico (riunione del 12 agosto e ulteriore incontro fissato per il 19 agosto). Report Sicilia.it
Il testo di dimissioni, trasmesso agli enti competenti, elenca una serie di criticità operative e gestionali: sotto, le cinque aree indicate e cosa significano sul piano tecnico-amministrativo. Report Sicilia.it Dimissioni DL rete idrica AICA

1) Assenza di condizioni operative adeguate

  • Che cosa denuncia. Ostacoli ripetuti nell’esercizio delle funzioni, carenze di coordinamento con le strutture tecniche del gestore, ritardi nelle autorizzazioni. Report Sicilia.it

  • Perché è grave. In un appalto ad alta complessità, la catena di comando (RUP–DL–impresa/ATI) deve essere chiara e tempestiva: ritardi autorizzativi e coordinamento carente compromettono il cronoprogramma, generano extra-costi e contenziosi.

  • Chi chiama in causa. Stazione appaltante/gestore (AICA), RUP e – per gli adempimenti di competenza – direzione operativa/impresa.

2) Interferenze e “condizionamenti” sull’autonomia tecnica

  • Che cosa denuncia. Ingerenze di soggetti esterni al team tecnico che avrebbero limitato l’autonomia decisionale del DL. Report Sicilia.it

  • Perché è grave. L’indipendenza del Direttore dei Lavori è un presidio di legalità, sicurezza e qualità: pressioni indebite possono inquinare scelte tecniche (varianti, controlli, SAL) e, nei casi più estremi, sfociare in profili penali o contabili.

  • Chi chiama in causa. Governance del gestore, eventuali “terzi” che influenzano il processo, con responsabilità da accertare.

3) Mancata chiarezza nelle responsabilità

  • Che cosa denuncia. Confusione nella catena decisionale e nei livelli di responsabilità operative. Report Sicilia.it

  • Perché è grave. L’ambiguità di ruoli espone a scarichi di responsabilità e a ritardi su ordini di servizio, varianti e certificazioni; aumenta il rischio di imputazioni improprie in caso di criticità (sicurezza, danni, difformità).

  • Chi chiama in causa. Gestore e RUP per la governance; DL e impresa per l’esecuzione.

4) Ritardi e criticità documentali

  • Che cosa denuncia. Documentazione tecnica incompleta o non aggiornata, che ostacola istruttorie e stati d’avanzamento (SAL). Report Sicilia.it

  • Perché è grave. Senza elaborati aggiornati il DL non può certificare regolarmente SAL e conformità; si bloccano i pagamenti, si accumulano riserve economiche e si alterano tempi/costi.

  • Chi chiama in causa. Progettisti/impresa per la produzione degli elaborati, DL/Direzione operativa per i controlli, RUP per le verifiche.

5) Tutela professionale e legale

  • Che cosa denuncia. Esigenza di preservare la propria reputazione ed evitare responsabilità derivanti da atti/procedure non condivise né autorizzate. Report Sicilia.it

  • Perché è grave. È il campanello d’allarme tipico delle dimissioni “per conflitto” negli appalti: indica che il DL ritiene non più garantibili le condizioni minime per esercitare il controllo tecnico in modo imparziale e conforme a legge.

  • Chi chiama in causa. Eventuali scelte “etero-dirette” e la filiera di controllo interna.

Il quadro esterno: indagini in corso. Le dimissioni si inseriscono in un contesto in cui la Procura di Agrigento indaga da mesi su presunti appalti pilotati e tangenti legati anche alla rete idrica (più persone indagate; fascicolo aperto da circa un anno). Live SiciliaLa SiciliaLa Via Libera

Editoriale

“Cosa avrà detto la neo presidente di AICA al Direttore dei Lavori?”

C’è una scena che oggi non riesco a togliermi dalla testa. Da un lato, una lettera di dimissioni durissima – protocollata l’11 agosto – in cui il Direttore dei Lavori parla di condizionamenti, carenze di coordinamento, ritardi documentali e perfino della necessità di tutelarsi da responsabilità non sue. Dall’altro, la precisazione di AICA che rassicura tutti: “piena continuità del progetto”, incontro già fatto il 12 agostoComunicato_Stampa_AICA_Continuita_Lavori_Rete_Idrica_Agrigento, un altro fissato per il 19, disponibilità a ritirare le dimissioni “una volta risolte le criticità”. Bene. Ma allora, cosa gli avrà potuto dire la neo presidente del CdA?

Gliel’avrà detto chiaro che l’autonomia tecnica non si tocca? Che chiunque abbia messo “le mani” dove non doveva resterà fuori dal cantiere? Che la catena delle responsabilità sarà scritta, firmata e rispettata – senza ambiguità? Che ogni elaborato mancante arriverà nei tempi e che i SAL non saranno più ostaggio di carte che non arrivano? Gli avrà garantito che, se qualcuno ha “giocato” con pressioni o scorciatoie, quell’epoca è finita oggi?

Perché qui non si tratta di una banale lite tra tecnici. Qui c’è un appalto simbolo per Agrigento, sotto i riflettori da mesi, con una Procura che ha già aperto un fascicolo e parla di indagini ancora in corso su appalti e tangenti. E c’è un dettaglio che non va sottovalutato: se domani la Procura dovesse chiamare il Direttore dei Lavori per chiedere nomi, circostanze e prove delle pressioni denunciate, non potrà cavarsela con mezze frasi o allusioni. O le accuse sono reali, precise e documentate – e allora bisogna fare i nomi – oppure rischiano di trasformarsi in calunnia e aprire un nuovo fronte giudiziario per lo stesso DL.

Se è vero – com’è vero – che “l’opera non si ferma”, allora il primo atto per non fermarla è mettere il Direttore dei Lavori nelle condizioni di lavorare senza condizionamenti e nel rispetto rigoroso delle regole. Tutto il resto sono slogan.

Le dimissioni (poi “congelate” in attesa del 19 agosto) possono essere un punto di svolta: o diventano il segnale di un cambio di passo reale – con impegni tracciabili, atti formalizzati, responsabilità nominali – oppure restano l’ennesima pezza messa a un sistema che, appena ti distrai, torna com’era prima. Questa città ha pagato abbastanza per i rinvii, le carte che mancano, i cronoprogrammi elastici e le interferenze: se oggi AICA e tutta la filiera intendono davvero “legalità, correttezza e trasparenza”, lo vedremo subito, nei documenti, nelle ordinanze di servizio, nei SAL e nei tempi. Il resto – perdonate – sono comunicati.

La domanda resta: cosa gli ha detto davvero la presidente? Io spero che abbia detto le uniche parole che contano: “Da oggi il Direttore dei Lavori decide secondo scienza e coscienza, e nessuno lo ‘condiziona’ più. Punto. Chi sbaglia paga.” Il 19 agosto avremo già i primi indizi se quelle parole sono state pronunciate – e soprattutto se hanno avuto conseguenze operative. Nel frattempo, una certezza: gli organi preposti avranno letto la lettera. E ad Agrigento, finalmente, qualcuno dovrà rispondere.