La protesta di Carlo Dessì: “Interruzione di un servizio pubblico essenziale, il Comune chiarisca le responsabilità”.
Agrigento, Ferragosto tra rifiuti e cattivi odori: la denuncia di un cittadino
AGRIGENTO – A Ferragosto, mentre migliaia di agrigentini e turisti hanno affollato le spiagge e i giardini di San Leone, il litorale è stato invaso da rifiuti di plastica, vetro e umido non raccolti. La causa? La sospensione del servizio di ritiro della spazzatura proprio nel giorno di maggiore affluenza.
A denunciarlo è Carlo Dessì, ex militare con 43 anni di servizio nelle Forze Armate, che in una lunga lettera inviata a Report Sicilia ha espresso indignazione e preoccupazione per l’accaduto:
“Vie e vicoli maleodoranti, pieni di rifiuti sparsi e sacchetti strappati da randagi e gabbiani. È inaccettabile che un servizio pubblico venga interrotto in una giornata così delicata, con le alte temperature che peggiorano la situazione.”
Le motivazioni degli operatori
Interpellati, alcuni addetti alla raccolta hanno risposto che “anche noi abbiamo diritto di festeggiare”, mentre altri hanno spiegato che la sospensione sarebbe dipesa dalla chiusura del deposito rifiuti. Una giustificazione che ha lasciato perplesso Dessì:
“Ho servito lo Stato per oltre 40 anni senza mai fermarmi a Natale, Capodanno o Pasqua. È assurdo che un servizio di pubblica necessità si interrompa perché altri enti non lavorano.”
Il nodo giuridico
Dessì solleva anche un punto di diritto, citando l’art. 340 del Codice Penale, che punisce l’interruzione di pubblico servizio con pene fino a un anno di reclusione. Da qui la domanda rivolta al Comune e ai gestori: “Non si configura forse un’interruzione di servizio pubblico? E di chi è la responsabilità, della società che raccoglie i rifiuti o di chi gestisce il conferimento?”
Una riflessione amara
La segnalazione non è solo uno sfogo personale, ma il grido di allarme di chi, da cittadino, non si rassegna al degrado:
“Siamo abituati a vedere la città invasa dai rifiuti, ma voltarsi dall’altra parte per il solito ‘vivi e lascia vivere’ non può più bastare. Agrigento merita rispetto, soprattutto nelle giornate che dovrebbero mostrare il meglio della nostra città ai visitatori.”
La richiesta di chiarezza
Ora la palla passa al Comune e ai gestori del servizio. Chi ha deciso la sospensione? Perché non è stato previsto un piano straordinario per Ferragosto, quando era evidente che l’accumulo di plastica, vetro e organico sarebbe stato enorme?
In attesa di risposte ufficiali, resta l’amarezza dei cittadini e l’immagine di una città che, ancora una volta, ha mostrato il suo volto peggiore in uno dei giorni più simbolici dell’estate.
La lettera integrale di Carlo Dessì
Caro Giuseppe,
scusandomi da ora per questa mia, magari troppo lunga descrizione di un problema, cercherò di trascrivere la mia preoccupazione e il mio malessere, che credo sia il sentimento anche di moltissimi nostri concittadini.
Come ben sai, per più di 43 anni ho prestato servizio nelle Forze Armate, in particolare in Aeronautica Militare, ed ancora più particolarmente impiegato nel soccorso aereo. E sai bene che non ti ho mai disturbato se non per segnalare problematiche veramente particolari e, in questo caso, anche molto strane.
Di fatto, così come credo i restanti abitanti di questa città, ho trascorso la giornata di Ferragosto, festività cattolica dell’Assunzione della Beata Vergine Maria, in compagnia di parenti e amici. Come si sa, festeggiare in queste giornate, date le nostre abitudini conviviali, comporta un enorme aumento dell’accumulo di rifiuti urbani, in particolare di umido, plastica e vetro.
Il risultato? È bastato, non solo a me ma anche a numerosi turisti e agli stessi agrigentini, fare una passeggiata a San Leone, sia sulle spiagge che negli adiacenti giardini, per rendersi conto di quanto fosse importante e assolutamente necessaria la rimozione e la raccolta di detto pattume.
Alla luce di quanto appena trascritto, mi sono chiesto perché sia stato interrotto il servizio di raccolta e ritiro della spazzatura – in particolare plastica e vetro – proprio il giorno 15 agosto. Con l’aggravante che non tutti erano a conoscenza della sospensione: molti hanno comunque depositato i rifiuti con i mastelli del vetro o dentro grosse buste, con enormi quantità di materiale, dovute al superiore utilizzo di piatti, posate e stoviglie di plastica.
Lo so, siamo abituati a vedere la nostra città invasa da notevoli quantità di spazzatura e, facendo finta di niente, molti si girano dall’altra parte per il solito “vivi e lascia vivere”. Ma questa volta la situazione è stata ancora più grave.
La mattina seguente, durante la mia camminata veloce, ho percorso volutamente l’interno del centro abitato: vie e vicoli maleodoranti, pieni di rifiuti, con sacchetti strappati da animali randagi, cani, gatti e gabbiani che allegramente si sono divisi il bottino.
Per curiosità mi sono fermato a chiedere agli addetti al ritiro perché il servizio fosse stato sospeso.
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Alcuni hanno risposto, con tono quasi sarcastico: “E che, noi non avevamo diritto di festeggiare come tutti voi?”
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Altri, più gentili, mi hanno detto che il servizio era sospeso perché era chiuso il deposito della spazzatura.
Che strano, ho pensato. Bella scusa, vero?
All’inizio ti ho ricordato il mio lavoro: in oltre 40 anni non ho mai interrotto un servizio dedicato al pubblico perché altri enti non lavoravano. Mi chiedo allora: il servizio di raccolta dei rifiuti urbani si configura a tutti gli effetti come servizio pubblico e, in quanto tale, la sua interruzione non costituisce forse reato penale?
Ho controllato: l’art. 340 del Codice Penale recita che “chiunque cagiona un’interruzione o turba la regolarità di un ufficio o servizio pubblico o di un servizio di pubblica necessità, è punito con la reclusione fino a un anno”.
Mi chiedo: se anche Polizia di Stato, Vigili del Fuoco, ambulanze del 118, infermieri, medici e tutte le altre categorie di servizi essenziali si fermassero a Ferragosto, dove finiremmo?
Sono convinto che la responsabilità dell’irregolarità nell’interruzione sia di entrambi i gestori del servizio: sia di chi gestisce la raccolta, sia di chi gestisce lo stoccaggio dei rifiuti.
A presto.
Carlo Dessì

