AGRIGENTO – Le dimissioni del direttore dei lavori del rifacimento della rete idrica di Agrigento continuano a scuotere la città. Dopo la notizia diffusa dagli organi di stampa, interviene con una dura presa di posizione l’Associazione Culturale Emanuela Loi, guidata dal presidente Vito Alagna.

L’associazione definisce la lettera di dimissioni una vera e propria informativa: un documento dettagliato, corredato di elementi e particolari che descrivono presunte irregolarità e fatti di rilevanza potenzialmente antigiuridica. “Siamo certi – scrive Alagna – che la magistratura competente adotterà tutte le iniziative necessarie e prescritte dalla legge”.

Silenzio assordante delle istituzioni locali

A preoccupare non è soltanto il contenuto delle dimissioni, ma anche il silenzio da parte delle istituzioni politiche e burocratiche che avrebbero dovuto vigilare. “Un silenzio assoluto – denuncia l’associazione – che auspichiamo venga rotto con argomentazioni di merito, restituendo almeno un minimo di credibilità alle istituzioni”.

La vicenda si intreccia con i disservizi e i disagi vissuti dai cittadini negli ultimi mesi, spesso documentati e denunciati anche attraverso i social.

Richiesta di un intervento pubblico

L’appello è rivolto ai vertici politici e amministrativi della città: si chiede un intervento chiaro, trasparente e documentato che possa confutare, se del caso, le accuse e dissipare il clima di sfiducia che grava su Agrigento.

“Occorre restituire serenità e fiducia alla cittadinanza – prosegue l’associazione – dopo anni di disservizi e mala amministrazione che hanno contribuito allo sprofondamento del tessuto sociale, portando la città a un livello di degrado mai conosciuto prima”.

La reazione della società civile

Per Alagna, non basta l’azione degli organi di controllo di legalità. È necessario un risveglio collettivo: “Gli Agrigentini onesti, che costituiscono la maggioranza, devono trovare la forza di reagire e ritrovarsi in un comune sussulto, che deve essere innanzitutto un movimento culturale”.

L’associazione richiama le parole di Paolo Borsellino: “Il fresco profumo della libertà si oppone al puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità”.

Un messaggio chiaro: di fronte alle ombre che avvolgono la gestione della rete idrica e agli episodi di mala amministrazione, Agrigento ha bisogno di verità, trasparenza e coraggio civile.

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