Nessuna crescita, zero nuovi soci, calendari stravolti e una serie di eventi quasi tutti fallimentari

Agrigento è Capitale Italiana della Cultura 2025 da otto mesi, ma la città e la provincia non hanno mai visto la promessa rinascita. La fondazione di partecipazione, creata come strumento di governance, non è mai decollata: nessun nuovo socio, nessun impegno reale, nessuna organizzazione solida.

Una fondazione che non è decollata

Il dossier prevedeva una fondazione aperta, capace di coinvolgere progressivamente enti pubblici, privati e soggetti del terzo settore. In realtà, dall’atto costitutivo non è mai arrivata alcuna crescita: nessun nuovo ingresso, nessuna dotazione adeguata di fondi, nessuna vera autonomia gestionale.
La governance resta fragile, mentre i fondi annunciati – oltre 6,2 milioni di euro – non hanno trovato concreta applicazione.

Emblematico, in questo senso, è il caso della lettera inviata il 1 marzo 2025 LETTERA RICHIESTA PARTECIPAZIONE FONDAZIONE DEL 01.03.2025 dall’Associazione Culturale Nuovo Millennio, presieduta da Giuseppe Di Rosa, alla presidente della Fondazione “Agrigento 2025”, Maria Teresa Cucinotta.
Nella missiva si chiedeva formalmente di ricevere copia del “regolamento per l’ammissione dei partecipanti” e del “regolamento di adesione dei soci sostenitori”, come previsto dallo statuto (art. 8 e seguenti).
L’obiettivo era valutare la possibilità di aderire alla fondazione, in qualità di partecipante o socio sostenitore. Ma la risposta non è mai arrivata: segno di una fondazione priva persino degli strumenti basilari per permettere nuove adesioni.

Organizzazione al palo e flop ripetuti

L’organizzazione degli eventi è stata caratterizzata da continui cambi di calendario, rimodulazioni e rinvii. Un segnale evidente di improvvisazione e scarsa programmazione.
I pochi eventi andati in scena sono stati segnati dal vuoto nelle sale e dalla scarsa partecipazione, trasformandosi in flop ripetuti che hanno alimentato il malcontento dei cittadini e l’imbarazzo delle istituzioni.

I sindaci della provincia scomparsi

Il sindaco Franco Miccichè aveva sempre sottolineato che il progetto fosse “di tutta la provincia”, con Lampedusa come simbolo di accoglienza e porta d’Europa. Ma oggi, dei 25 sindaci che nel 2022 avevano formalmente aderito insieme ad Agrigento, non vi è più traccia: nessun atto, nessun sostegno concreto, nessuna iniziativa autonoma a supporto della Capitale della Cultura.

Un fallimento annunciato

Agrigento affronta il 2025 senza infrastrutture nuove, senza piani finanziari reali, con una fondazione che non è decollata e un’organizzazione che produce solo disillusioni.
La Capitale Italiana della Cultura, da occasione storica, si è trasformata in un’occasione persa e in un fallimento acclarato, sotto gli occhi di cittadini e visitatori.

Già nel 2023, a pochi mesi dalla proclamazione, avevamo denunciato la totale assenza di una governance solida, di impegni finanziari e di una programmazione credibile. Quelle denunce, allora bollate come allarmistiche, oggi si rivelano fondate: il fallimento di Agrigento Capitale della Cultura 2025 era scritto sin dall’inizio.

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