Quando tra circa un mese, il 25 settembre, ricorrerà il 37° anniversario della barbara uccisione del giudice Antonino Saetta e del figlio Stefano ci sarà il consueto “orgasmo” nel nome di una legalità, per troppa gente di facciata. Peccato però che durante tutto l’anno antecedente e successivo a questa tragica ricorrenza, la piazzuola di sosta sulla Ss 640 dove svetta l’immagine stilizzata del giudice, sia ridotta a una discarica. Non è una tomba, ma per chi crede in determinati valori ha lo stesso “fascino”. L’area di sosta è quella nella quale si erge l’artistica immagine del volto, realizzata in metallo su una parete in cemento del giudice. Era circa la mezzanotte del 25 settembre 1988, di ritorno da Palermo dopo avere assistito a Canicattì al battesimo di un nipote. Saetta fu ucciso per  “punire” un magistrato che, per la sua fermezza nel condurre il processo Basile, e, prima, il processo Chinnici, aveva reso vane le forti pressioni mafiose esercitate; “ammansire” con un’uccisione eclatante, gli altri magistrati giudicanti allora impegnati in importanti processi di mafia; “Prevenire” la probabile nomina di un magistrato ostico, quale Antonino Saetta a Presidente del cosiddetto maxiprocesso d’appello alla mafia. Questo per chi non sapesse – tra l’altro – chi fosse il giudice Saetta.

Ignoranza e inciviltà viaggiano sempre più veloci

Su Report Sicilia denunciamo uno scempio da mesi. Evidentemente il miserabile o i miserabili che hanno abbandonato quei sacchi di spazzatura immortalati nelle foto a corredo di questo pezzo non conoscono – oltre alle regole del vivere civile – la storia di Saetta e nemmeno si saranno accorti di quella suggestiva immagine in metallo. Forse neanche sanno chi è Saetta o forse lo avranno scambiato per qualche cantante, scrittore o attore. Cambia poco, non cambia mai il senso di inciviltà, mancanza di rispetto per gli spazi comuni, spregio dell’ambiente e del decoro. Ogni giorno c’è un sacco in più di immondizia. Si, chi scrive li conta, transitando ogni santo giorno da questa strada almeno una volta. Prima che come accaduto in passato l’area di sosta con la stele in memoria di Saetta torni a essere una minidiscarica, Anas o il Comune di competenza territoriale inviì un paio di operatori ecologici a raccogliere questi sacchi di immondizia, prima che altri cialtroni seguano l’esempio dei loro predecessori. Prima, molto prima del 25 settembre e anche dopo. Perchè di “orgasmi di legalità” per “pupiamento” non se ne avverte il bisogno. E’ mai possibile che i magistrati che fanno avanti e indietro da questa strada non vedano e non avvertano un senso di disgusto per queste scene? E’ se lo avvertissero è possibile che non sollecitino chi di competenza per ridare decoro a questo luogo? Domande che, a giudicare dai sacchi in aumento, non hanno risposta. Noi di Report Sicilia conteremo i sacchi, ogni giorno, uno alla volta, in attesa che qualcuno si degni di toglierli. 

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