Un documento ufficiale di Siciliacque smentisce la presidente di AICA Danila Nobile: confermati pignoramenti, debiti e mancati pagamenti.
Un documento ufficiale, datato 12 agosto 2025 e indirizzato al presidente del CdA di AICA, Danila Nobile, e al presidente di Voltano S.p.A., mette nero su bianco ciò che la neo presidente di AICA aveva negato nei giorni scorsi.2025_08_11 Comunicazione AICA per Voltano copia con logo
La nota, firmata dal presidente del CdA di Siciliacque, Salvatore Castrovinci, e dall’amministratore delegato Stefano Mereu, chiarisce senza possibilità di interpretazioni che i pignoramenti ai danni di AICA non solo esistono, ma sono già stati eseguiti e in corso di prosecuzione.
Secondo il documento, Siciliacque vanta un credito scaduto di circa 22 milioni di euro nei confronti di AICA, relativo a forniture idriche non pagate dal giugno 2023 in poi. Dopo un primo decreto ingiuntivo emesso nel dicembre 2024 e reso esecutivo a maggio 2025, Siciliacque ha dato seguito alle procedure di pignoramento, colpendo Comuni debitori e, a luglio 2025, anche due banche presso le quali AICA detiene conti correnti.
Il dettaglio delle somme già oggetto di azioni esecutive è impressionante:
Importo finale del precetto: € 2.280.721,73
Pignoramento I presso terzi: € 13.679,05
Pignoramento II presso terzi: € 13.451,29
Pignoramento III presso terzi: € 13.272,01
Interessi maturati dopo precetto: € 83.585,00
Totale: € 2.404.709,08.
La comunicazione sottolinea che non ci sarà alcuna rinuncia agli atti esecutivi finché AICA non avrà saldato integralmente capitale, interessi e spese legali. Inoltre, per proseguire qualsiasi trattativa, Siciliacque chiede espressamente che AICA fornisca entro 72 ore la prova di avere in cassa le somme necessarie o un mandato irrevocabile di pagamento.
La realtà che emerge da questo documento è quindi ben diversa dalla narrazione della presidente Nobile, che aveva parlato di “azioni in corso ma non ancora definitive”. Invece, gli atti esecutivi sono già in stato avanzato, e la stessa Siciliacque ribadisce come i pagamenti di AICA siano stati “discontinui, insufficienti e drasticamente diminuiti dal maggio 2025 in poi”.
Non si tratta, però, di un fulmine a ciel sereno. La Consulta delle Associazioni di AICA aveva già anticipato questo scenario in una nota pubblica del 30 giugno, denunciando i rischi di collasso finanziario, la gestione opaca degli appalti e i mancati pagamenti sistematici che avrebbero inevitabilmente condotto alla situazione odierna. Oggi, la lettera di Siciliacque non fa altro che confermare, con dati ufficiali e numeri alla mano, ciò che la Consulta aveva previsto con largo anticipo.
Il confronto diretto: Nobile vs Consulta
Danila Nobile (presidente AICA): «Le azioni sono in corso ma non definitive».
Consulta delle Associazioni (luglio 2025): «La gestione dei debiti e degli appalti condurrà inevitabilmente ad azioni esecutive e al collasso finanziario».
Due visioni opposte: la prima cerca di rassicurare, la seconda denunciava già con chiarezza il disastro in arrivo. Oggi, con il documento ufficiale di Siciliacque, è evidente quale delle due avesse ragione.
Il quadro che si delinea è quello di una società sull’orlo del collasso, con fornitori e dipendenti a rischio e un servizio idrico regionale che potrebbe subire gravi ripercussioni.
Di fronte a queste prove documentali e alle previsioni già espresse dalla Consulta, le parole della presidente Nobile appaiono dunque definitivamente smentite dai fatti: AICA è sotto pignoramento, e senza pagare non potrà ottenere alcuna sospensione delle azioni giudiziarie in corso.