Agrigento, 21 agosto 2025 – In un mondo dove i conflitti moltiplicano le sofferenze e sommergono la dignità dei più fragili, il segretario nazionale della DC, Totò Cuffaro, lancia un appello di fede e impegno.
In vista della giornata di preghiera e digiuno per la pace e la giustizia, promossa da Papa Leone il prossimo 22 agosto, Cuffaro chiama credenti e persone di buona volontà a partecipare con cuore e coscienza per contrastare l’“eclissi dell’umano” che affligge la contemporaneità.
“Un tempo in ombra, dove l’umano soccombe”
Cuffaro descrive un tempo “difficile”, segnato da una progressiva “oscurità dell’umano” causata da ideologie dure e interessi geopolitici imposti a ogni costo. La vera tragedia, argomenta, risiede nella rinuncia a proteggere i più deboli, nel permettere che prosperi la sofferenza dei più indifesi.
“Notti di guerra, silenzi strazianti”
Con parole dense di potenza evocativa, Cuffaro dipinge scene di devastazione: notti illuminate dai lampi dei missili, madri disperate che scavano tra le macerie, urla che soffocano i giochi dei bambini. Secondo lui, quando la guerra sovrasta la gioia innocente, è l’umanità stessa che collassa.
Il cammino della speranza: preghiera e digiuno
Di fronte a un’umanità così smarrita, Cuffaro invita a rivolgersi a Dio – “Colui che ha condiviso le ferite della nostra storia per sanarle definitivamente”. Ricalcando l’invito di Papa Leone, spiega che la preghiera unita al digiuno non è un rituale, ma un gesto concreto di solidarietà e amore, capace di “asciugare le lacrime” e salvare l’integrità dei bambini.
La forza dei gesti: un invito concreto
“Aderire convintamente a questo invito – afferma Cuffaro – è il primo passo verso un impegno autentico che risalga dal cuore e si traduca in azione per restituire dignità all’umanità ferita.” E prosegue: “Spetta a noi seminare e coltivare “vagiti di pace e amore” in un mondo segnato dall’oblio.”
una parola necessaria
Nella Sicilia ferita dall’indifferenza e dai drammi globali, l’appello di Cuffaro riaccende la speranza che la fede, il sacrificio personale e la solidarietà possano spalancare varchi di umanità. In questi giorni, il silenzio del piombo diventa una sfida spirituale: sarà vinta solo se in tanti risponderanno con preghiera e digiuno.